È una vera guerra tra poveri quella che si sta dispiegando sulle pagine dei giornali e tra la gente: facciamo pagare l'ICI alle suore oblate, tagliamo le pensioni, alziamo l'IVA, aboliamo le province etc.; mentre alcune misure riscuotono certamente il plauso generale, come alzare il prezzo delle lasagne a Montecitorio o le tasse ai calciatori, si viene spinti a credere che questa situazione sia veramente frutto degli sprechi e non dei ricatti della speculazione finanziaria.
È una spirale senza fine: hai voglia a fare macelleria sociale: se "i mercati" non sono soddisfatti (e non lo sono mai), il debito viene declassato; le conseguenze sono miliardi e miliardi in più di interessi sul debito da dover pagare, da cui, a cascata, ulteriore politica di tagli, poca crescita, altri problemi di bilancio e così via su questa brutta china.
La vera e propria "soluzione finale" viene individuata da alcuni nell'obbligo del pareggio di bilancio da inserire addirittura in Costituzione. Ciò vuol dire che i Governi non potrebbero più spendere a deficit, o in altri termini, non investire affatto nell'economia aldilà della spesa corrente (che pure si vorrebbe ridurre al minimo per diminuire il debito totale).
Ma a chi gioverebbe un tale stato di cose? A ben guardare chi spinge per questa "soluzione" è esattamente chi vorrebbe spiazzare del tutto il ruolo degli stati nell'economia, creando un vuoto che si vorrebbe poi riempito (ma con risultati ben diversi) dai (pochi) privati. Si tratta in buona sostanza di nostalgici del feudalesimo, quando tutto apparteneva ai vari signorotti, compresi i lavoratori, e non esisteva nemmeno il concetto di Stato Nazionale sovrano. Bella soluzione: per "salvare" gli stati, li obliteriamo. È come praticare un salasso al paziente perché anemico. O un po' come salvare i civili bombardandoli, come fa la NATO.
I conoscitori delle idee di Lyndon LaRouche (ndr. economista e statista americano) e del suo movimento sanno bene che l'origine e la soluzione di questi problemi sono altre.
Su questo sito e su altre pubblicazioni del Movimento Internazionale che fa capo a Lyndon LaRouche, si fa spesso riferimento al sistema creditizio (l'autentico Sistema Americano di Economia Politica), in opposizione al sistema monetario, ovvero il sistema britannico della Banca Centrale. Per sgombrare il campo da dubbi e confusione, cerchiamo di fare un po' di chiarezza.
La principale differenza tra i due sistemi risiede nel fatto che nel sistema creditizio è in definitiva il Governo di un paese che decide la politica monetaria, ovvero regola la quantità di moneta, mentre nell'altro il responsabile di tale funzione è un entità distinta, ovvero la banca centrale.
Nel genuino sistema creditizio il denaro è solo un mezzo attraverso il quale creare sviluppo economico reale, mentre nel secondo il denaro è considerato un bene in sé.
Ma veniamo al dettaglio. Nel sistema monetario la Banca Centrale, ente sostanzialmente indipendente dal Governo, decide la quantità di moneta in circolazione e, attraverso acquisti e vendite di attività sul mercato secondario, perlopiù di titoli finanziari, tra i quali anche titoli di stato, quindi attività detenute da altri enti pubblici o privati, rispettivamente immette o drena liquidità nel o dal sistema.
In questo sistema, non ha alcuna importanza quale uso si faccia del denaro, ovvero per quale scopo si stampi moneta; essa viene immessa nel sistema bancario e può andare a finanziare attività produttive, così come ad alimentare quelle speculative in derivati o addirittura il gioco d'azzardo o il traffico di droga: per l'emittente non fa alcuna differenza proprio in quanto è il denaro in sé ad essere considerato un bene.
In definitiva si può affermare che il sistema monetario è basato su di una fede cieca nel libero mercato: si immette liquidità nel sistema, poi sarebbe il mercato stesso, attraverso la "mano invisibile", ad autoregolarsi e creare crescita attraverso l'aumento delle singole "utilità" individuali; i singoli egoismi pertanto si armonizzerebbero secondo la più stretta dottrina liberista. La realtà dei fatti (aspettiamo sempre qualcuno che ci smentisca) dimostra storicamente che ciò non si è mai verificato, anzi, a beneficiare di tale sistema è puntualmente una ristretta oligarchia che, grazie alla propria forza finanziaria, è poi in grado di imporre scelte politiche agli stessi governi, esattamente come sta avvenendo anche oggi in USA ed in Europa.
Questo è il sistema Anglo-Olandese tipizzato dalla Compagnia delle Indie e di origine veneziana. Trattasi in definitiva di superstizione, di fiducia in una specie di divinità (appunto la mano invisibile) non certo accettabile per una scienza dell'economia fisica (cristiana). Si può anche dire che un sistema monetario può fare addirittura a meno dello Stato, anzi perlopiù per esso lo Stato rappresenta un vincolo e una zavorra, quindi esso è fondamentalmente anarchico. I sostenitori del sistema britannico solitamente si oppongono strenuamente ad ogni governo autoritario, ma non per amore dell'umanità, bensì per quello dell'anarchia, come sta avvenendo ad esempio in Libia, tanto per citare un esempio recente. Salvo poi sostenere regimi fascisti (ad es. Mussolini, Hitler, Pinochet, i regimi militari argentini e greci etc.) quando si tratta di far pagare alle popolazioni il conto della speculazione. Sono gli stessi che propugnano l'idea dell'obbligo del pareggio di bilancio.
Apparentemente simile, ma in realtà agli antipodi, è il sistema creditizio.
In tale sistema, la Banca Nazionale (o un altro ente che ne esercita in sostanza le stesse funzioni) non immette alla cieca liquidità nel sistema come nel regime monetario, cosa che equivarrebbe a combattere i pidocchi bombardando con il napalm.
La Banca Nazionale (o chi per essa, come vedremo più avanti), mette a disposizione il denaro con il quale creare linee di credito da indirizzare verso attività o progetti specifici. Tali linee di credito, sottoforma di finanziamenti e, a cascata, fino allo sconto di fatture o effetti (il tutto ad un tasso agevolato rispetto alle altre attività finanziarie, secondo la cosiddetta politica del "Doppio Sportello" che LaRouche ha in passato spesso illustrato) per le imprese che partecipano ai progetti, non sono "a pioggia", ma vanno a sostenere specifiche attività e progetti di interesse generale.
Pertanto in un sistema creditizio, il denaro non è un bene in sé, non c'è fede cieca nel mercato, anzi esso è regolato, e lo Stato riveste un ruolo centrale nell'individuare le aree di intervento. Tale individuazione è una scelta politica.
Per continuare a leggere clicca qui: www.picenotecnologie.com