Barriere architettoniche, Pizi replica a Zazzetti

Barriere architettoniche, Pizi replica a Zazzetti

 

Sono rimasto soprattutto deluso perché auspicavo una risposta da parte dello stesso Sindaco che, essendo anche avvocato, ritenevo  presumibilmente in grado di difendersi da solo.
Faccio presente che già agli inizi degli anni ottanta, in tempi non sospetti e con amministrazioni di sinistra, di centro e di destra (ritengo che certe battaglie siano super partes, dunque, esclusivamente, solo una questione di carattere culturale), il sottoscritto insieme all’ANIEP fece uno studio sulle barriere architettoniche che impedivano ai disabili l’accessibilità e la fruibilità della nostra città, mentre qualcuno che oggi si erge a paladino difensore degli invalidi allora si occupava di tutt’altro ignorando certe problematiche. 
Il risultato del nostro impegno fu un volume fotografico di siti inaccessibil ai disabili il quale venne consegnato alle Amministrazioni Comunale e Provinciale, alle Poste, al Catasto, all’Ufficio Imposte, alle banche, alle parrocchie, ai cinema ecc. ed  oggi se parecchie di queste strutture sono accessibili anche agli handicappati un po’ di merito va anche a quella pubblicazione.
Faccio notare che non ho criticato l'abbattimento delle barriere architettoniche lungo l'asse centrale di Monticelli piuttosto che  l'adeguamento delle fermate degli autobus della linea uno che conduce all'ospedale (anche se gli invalidi non risiedono  solo sull’asse centrale di Monticelli né  prendono il pullman unicamente per andare in ospedale), quanto piuttosto l’enfasi propagandistica con cui l’Amministrazione Comunale comunicava di provvedere alla riqualificazione di un quartiere facendo passare per eccezionale ciò che in realtà è semplicemente previsto dalla legge.
Stando alle affermazioni del Sig. Zazzetti si ha l’errata percezione che il problema delle barriere architettoniche  fosse circoscritto al solo quartiere di Monticelli mentre  il resto della città di Ascoli è a norma.
Rispetto alle mie obiezioni rivolte al Primo Cittadino, sfido chiunque a dimostrare che non sono vere. Invito il Sig. Zazzetti (spesso costretto a circolare con la sua carrozzella per le vie del centro in mezzo alla carreggiata a causa di marciapiedi non a norma) a farsi un giro per la città a verificarle rendendosi conto che la mia non è strumentalizzazione politica, come dice lui, ma è la triste realtà. E del resto nell'articolo  Zazzetti non ci rassicura in questo senso. 
Se ho ben capito l’immobilismo dell’Amministrazione Comunale degli ultimi anni riguardo al problema in questione è da ascriversi alla grave crisi economica che stiamo attraversando ed al fatto che  Ascoli è una città medioevale? 
Inutile dire che la scusa della crisi  è decisamente  vergognosa! Non si può con questo pretesto  penalizzare sempre i più deboli disconoscendone addirittura i diritti più elementari.
Riguardo al discorso della città medioevale, trovo che sia  un’attenuante molto debole anche perché non mi pare di aver chiesto di abbattere alcun monumento, ma semplicemente  di rendere tutti i nostri magnifici palazzi accessibili a tutti.
Evidenzio inoltre  che a suo tempo l’associazione ANIEP, grazie all’impegno della sua Presidente Sig.ra De Regis, è stata in grado di far installare, in fase di ristrutturazione (senza badare al colore politico di chi governava), l’ascensore al Palazzo dei Capitani e al teatro Ventidio Basso (parliamo dunque di edifici tutt’altro che moderni). Il tutto  a dimostrazione del fatto che, se c’è la volontà di farlo, si può intervenire anche su strutture di antica costruzione.
Il fatto poi  che un segretario di partito sia di parte e faccia un intervento anche politico penso sia normale, laddove, viceversa, normale non è che il rappresentante di un’associazione di categoria e Vicepresidente della Consulta per l’Handicap, prenda le difese (opinabili) di una parte politica, e, nello specifico, del Sindaco e dell’attuale giunta cui erano rivolte le mie critiche, giustificandoli, addirittura, con la motivazione dei costi troppo elevati anziché spronarli a trovare i finanziamenti necessari a far rispettare le normative a tutela dei più svantaggiati.  
Temo che, purtroppo, per difesa di parte si arrivi a giustificare coloro che impediscono l’integrazione sociale (o, quantomeno non la favoriscono) e si prestano a deprecabili strumentalizzazioni condannando il disabile all’isolamento, restaurando, per rimanere in tema di medievalismo, una cultura retrograda ed oscurantista.
E’ in fondo questo aspetto che trovo il più sconfortante e sgradevole. Molto più dell’attacco personale malevolo che mi è stato rivolto, offensivo della mia dignità e del mio impegno politico e sociale.