La squadra sta attraversando un momento difficile ma abitando a 7.000 km di distanza, pur essendo pronto ad intervenire, non posso però prendere un’iniziativa di comando perché non avrei né il tempo né le competenze per farlo in maniera adeguata. Un conto è essere tifoso ed un altro è gestire una società calcistica e per questo motivo mi sono associato ad altre persone che potrebbero seguire adeguatamente questa situazione, per poi valutare tra un paio di anni possibilità più dirette. Essendo tifoso dell’Ascoli fin da bambino questa squadra è importante per me e per la città e per questo motivo se potrò aiutare lo farò. Ancora grazie per il Vostro affetto e speriamo di vederci presto nell’Ascolano».