Unesco, si vuole davvero concludere la pratica Ascoli?

Unesco, si vuole davvero concludere la pratica Ascoli?

Lei ha detto che ascolterà con attenzione i cittadini  (i più esigenti, i meglio informati…) ed è allora anche per questo che abbiamo deciso di inviarle, apertamente, questa “prima” lettera. L’argomento che esponiamo oggi alla sua cortese attenzione è quello relativo all’iter della famosa quanto annosa pratica Unesco. Ne riportiamo allora, per sommi capi, la storia. Ma attenzione alle date! Il ministro Biasini, nel 1982, propose di inserire (per la Regione Marche) Ascoli e Urbino nella lista dei “Patrimoni dell’Umanità”. Urbino presentò la sua domanda e nel 1998 (undici anni fa) ottenne l’ambito riconoscimento. Ascoli sta ancora sfogliando la margherita: la presento, non la presento… Esattamente otto anni fa (era il 13 ottobre 2001) 85 associazioni culturali (allora tutte aderenti alla Consulta per i Beni ed i Problemi Culturali del nostro Comune) presentarono ufficialmente al sindaco Celani la richiesta di attivarsi subito presso il Ministero per prospettare la candidatura della nostra città. Ma solo il 14 febbraio 2006 (dopo oltre 4 anni!) s’insediò finalmente la famosa commissione tecnico scientifica che avrebbe dovuto concludere il suo mandato con la presentazione a Roma della pratica, basilare ai fini dell’ottenimento di detto riconoscimento. Il 22 febbraio 2007 agli esponenti di Italia Nostra, Archeoclub, Ascoli Nostra, Fai, che già sollecitavano la conclusione dei lavori, dall’Arengo fu data assicurazione che la pratica sarebbe stata ultimata entro l’estate di quello stesso anno. L’anno scorso, il 18 novembre 2008, l’argomento fu oggetto d’un convegno proposto da Italia Nostra, cui intervennero anche l’assessore Antonini, la dott.ssa Cameli, il prof. Papetti. In quella occasione la data di ultimazione dei lavori della Commissione fu indicata per l’inizio del 2009. Nel febbraio e quindi nel maggio scorso si è “riparlato” di un libro (che nessuno di noi ha ancora visto, da allegare alla pratica da inviare a Roma), poi non abbiamo saputo altro.
Le sembra allora possibile, signor Sindaco, che  per documentare la validità d’un sito come il nostro (ai fini richiesti dall’Unesco) non siano sufficienti tre anni e otto mesi? A questo punto chiediamo: si vuole davvero concludere questo progetto o no? “Cosa” o “chi” rende tanto problematica la conclusione d’un iter che il sottosegretario Bono, nel settembre del 2005, prospettò di soli pochi mesi? Le chiediamo pertanto di voler esprimere il suo pensiero in proposito. Fiduciosi in una sua risposta finalmente chiarificatrice e definitiva, la ringraziamo fin d’ora per l’attenzione e la salutiamo con viva cordialità.

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