I lavoratori della Manuli manifestano, la città dorme

I lavoratori della Manuli manifestano, la città dorme

L'impoverimento legato a queste situazioni scivola come acqua sulle mura dei commercianti


nelle loro beghe quotidiane come se la vicenda della Manuli, con un indotto di un migliaio di famiglie nel territorio, non fosse un problema anche loro.
Non fosse una situazione che si riverserà con minori incassi sulle loro attività.
Le fabbriche chiudono e la città dorme.
L'impoverimento legato a queste situazioni scivola come acqua sulle mura dei commercianti. Qualcuno insorgerà nel dire che è ingiusta questa visione.
Ma perché, forse c'è stato un corteo di commercianti che si è unito a quegli operai che stanno lottando per non perdere il posto di lavoro?
No. Ascoli non è Terni che ha incrociato le braccia completamente per l'acciaieria. In Umbria hanno difeso il tenore di vita, ad Ascoli difendono la moglichetta quotidiana i commercianti locali. E pensare che quelle centinaia di euro nei registratori di cassa da qui a poco, se non si pone un rimedio, potrebbe diventare l'incasso di un mese.
Poi che faranno le loro organizzazioni chiederanno contributi per la crisi? La città dorme. E non si tratta solo dei commercianti la città dorme nel suo complesso.
Oggi sono reduce da Ancona: ho acquistato il biglietto per il bus e ho visto che dura 75 minuti. Un 'ora e un quarto.
Ad Ascoli vale per una sola corsa.
Ascoli è una città che dorme anche contro i propri interessi.
Alcuni turisti romani l'altro giorno smoccolavano dopo aver acquistato un ticket per il parcheggio in centro: “Aoh, an vedi quanto costa sembra de parcheggià dentro ar Colosseo”.
E la città dorme nonostante tutto.