/Ballottaggio, ci vuole un bravo medico per estirpare le metastasi
Ballottaggio, ci vuole un bravo medico per estirpare le metastasi
E' tempo di cacciare chi non ha lavorato per il bene comune
nella Sala degli Specchi di Confindustria Ascoli rispondendo alla domanda del presidente degli industriali Federici:«Non posso orientare il voto del mio elettorato poiché pensa con la propria testa». Mandozzi invece, secondo il canovaccio imbastito dai suoi sceneggiatori, rispose:«Io penso solo a vincere». Non aveva calcolato la palude nella quale si trova fino al collo ora. Dunque le considerazioni s'impongono ascoltando le prese di posizione di taluni. “Che vorresti regalare la Provincia al centrodestra? Occorre turarsi il naso e votare a sinistra».
Ecco cosa è diventata la politica e le scelte che ne conseguono: una patologia otorinolaringoiatrica. Già, a forza di turarsi il naso a tanti è venuta una rinite allergica cronica. Il loro naso ha perso il senso dell'olfatto, non sa più distinguere gli olezzi dai profumi.
E qui purtroppo c'è l'odore classico della cancrena, quello che fa voltare dall'altra parte la faccia del medico quando ci si trova di fronte.
Sia chiaro, è una personale visione delle cose, ma quando un medico ritiene che la cancrena è difficilmente curabile, la setticemia è andata oltre, allora decide di amputare l'arto perché non venga compromessa la vita stessa del paziente. Penso che la strategia politica del Pd, soprattutto nel Piceno, da oltre un decennio a questa parte non sia stata assistita da un bravo medico. Vi ricordate quando Allevi vinse le elezioni? Ci furono una serie di condizioni assai favorevoli grazie ad una divisione guerreggiante nel centrodestra. Quell'esempio non venne compreso appieno e nel lustro successivo sindaco e vice sindaco (Allevi e Procaccini) si trovarono l'uno contro l'altro nelle elezioni comunali: si scavarono la fossa.
E se fosse per le loro sorti personali ce ne interesserebbe un flauto, di fatto però gettarono alle ortiche l'interesse del bene comune.
Ma perché parlare di cancrena oggi?
Semplice, a distanza di tanti anni il male è progredito. Si è passati dalle guerre intestine al Pd per la segreteria provinciale, per arrivare a quella per il candidato allo scranno comunale e alla presidenza della Provincia. Se non vi va bene l'esempio della cancrena, patologia per fortuna poco diffusa ai giorni nostri, vogliamo parlare di metastasi? Ahimè, questo vocabolo è entrato con forza nel linguaggio popolare.
Il cancro è lo spauracchio più temibile. Ecco allora, parliamo di metastasi. Non vedo una terapia possibile al momento per fermare un morbo ultra decennale, nascosto da una fase delle elezioni politiche legate all'euforia del 38% dei Ds.
Era il brodino dell'ammalato.
Oggi occorre intervenire chirurgicamente, con procedura altamente selettive ed enucleare le “metastasi”. Espellerle dall'organismo del Pd e del centrosinistra è obbligatorio. E' la casa che non ha senso ristrutturare perché ha subìto danni alle mura portanti: conviene raderla al suolo e ricostruire nuove fondamenta antisismiche con materiali moderni e affidabili.
Occorre decapitare la gerarchia che con arroganza ha condotto a questa situazione.
Costoro hanno agito pervicacemente contro ogni interesse del bene comune.
Hanno compiuto viaggi a Roma per imporre il loro piano.
Ora il re è finalmente nudo.
E' tempo di repubblica.
Cacciamolo.