Rischio d'instabilità in Europa per la profonda crisi dei paesi dell'Est

Rischio d'instabilità in Europa per la profonda crisi dei paesi dell'Est

Il premier ungherese afferma che:”se fallisce l’Est fallisce tutta l’Europa”

La crescita di questi Paesi è ampiamente sottozero. La Lettonia ha bisogno urgente di oltre un miliardo di euro per non finire in bancarotta,la Polonia è anche essa in difficoltà insieme all’Ungheria. Non sono bastati,per i Paesi dell’Est i circa 24 miliardi di euro messi a loro disposizione dalla Banca europea degli investimenti, dalla Bers – Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e dalla Banca mondiale. A rischio sono anche Paesi come l’Austria, particolarmente esposta con le banche dell’est  ma anche la Grecia e l’Irlanda accusano difficoltà economiche. Il timore è che questi Paesi, facendo parte dell’Euro possano contagiare con un virus di instabilità economica tutti gli altri.
Certo che la presidenza ceca è contestata da molti paesi   europei per mancanza di leadership e tra i corridoi del Parlamento di  Bruxelles circola insistentemente la voce che Regno Unito,Francia e Germania mantengano una presidenza ombra . Fino ad ora le azioni di immissione di liquidità intraprese sulle banche non stanno dando i frutti sperati.
Il premier ungherese afferma che:”se fallisce l’Est fallisce tutta l’Europa”. Per questo i nove Paesi hanno chiesto 180 miliardi di incentivi. La soluzione del primo ministro tedesco Angela Merkel, arrivata con grande ritardo,per un guasto al suo aereo, alla riunione dei 27  Capi di Stato svoltasi sempre ieri ma nel pomeriggio , è di “fare squadra e di mettere da parte gli egoismi nazionali.” La Germania ha comunque promesso che sosterrà per quanto possibile l’euro.
I piani nazionali europei vanno quindi coordinati, il pericolo è il crollo della solidarietà, la soluzione sarebbe l’emissione obbligazionaria degli eurobond, auspicata dai Paesi dell’Est ma anche dal nostro ministro Tremonti in chiave anticiclica anche se Olanda e Germania li avversano. 
E di crisi italiana ha parlato ieri Benedetto XVI al termine dell’Angelus lanciando un appello ai politici ed agli imprenditori affinché “con il concorso di tutti si possa far fronte al delicato momento dando priorità ai lavoratori ed alle famiglie.” In una Piazza San Pietro gremita di operai della FIAT di Pomigliano d’Arco in cassa integrazione, venuti a manifestare la loro preoccupazione per il futuro delle fabbriche.