L'accusa di Albunia di incompatibilità a Lucio "Giuda Iscariota" Ventura per i 30 danari
Perché? Eh no, l'Ansa dice che erano in cento lì davanti al tempio di “San Filippo”, erano giovani e forti...No guardi si sbaglia, rispondiamo, quelli di cui lei sta parlando “eran trecento, eran giovani e forti e sono morti...” ma son quelli de La Spigolatrice di Sapri del Mercantini.
Che non ve l'ha mica detto il “pescatore” Ubaldo Maroni? Lui è di Ripatransone e del Mercantini...sa tutto. Il dotto on. Luciano “Darwin” Agostini l'ha istruito a dovere. Tiremm innanz. Dunque nel tempio “San Filippo”, Lucio “Giuda Iscariota” Ventura si è rivolto al “Nazzareno” Rossi per dire «siamo sempre teco, giammai ci fu l'intenzione di non votare la tua dottrina, il bilancio insomma, tu comunque porgi l'altra guancia, fai approvare lo nostro emendamento e noi immantinente manterremo il voto».
S'alzò allora d'impeto il centurione Antonio Albunia da S. Elpidio. Brandì la sua daga (una spada corta di derivazione barbara adottata dalle legioni romane) verso l'Iscariota Ventura. «Come osi tu parlare nel tempio “San Filippo”?»
Chiese il centurione Albunia e continuò «quei trenta danari (presidenza della Start Plus, ndr) non ti spettavano, sei incompatibile poiché sei un “apostolo di secondo grado” (consigliere provinciale, ndr). Lo dice anche il segretario generale. Voto di scambio, voto di scambio». «Eresia, eresia – sussultò il Ventura “Iscariota” - Mi spettano i trenta danari (la presidenza della Start Plus,ndr), lo scrive il mio Azzeccagarbugli (Eh, l'Iscariota è così, è innovativo e supera i suoi tempi finendo nei Promessi Sposi, ndr). Ti porterò davanti al Sinedrio – dice con tono minaccioso – al centurione Albunia». Questi fa spallucce ben sapendo che su di lui cittadino dell'oppido di S. Elpidio, nulla può la legge ebrea.