In tutta Europa rallenta la crescita economica

In tutta Europa rallenta la crescita economica

Per il 2009 si prevede che l’espansione dell’economia rallenti fino ad arrestarsi. Si riprenderà nel 2010 per raggiungere l’1,1%. L’andamento attuale è conseguenza della crisi finanziaria cui si aggiungono una correzione dei prezzi sul mercato immobiliare residenziale in molti paesi e gli effetti ritardati degli elevati prezzi delle materie prime.
“L’orizzonte economico è diventato significativamente più buio” ha detto ieri il commissario per gli affari economici e monetari della UE Joaquìn Almunia presentando il rapporto, "l’economia dell’Unione è colpita in pieno dalla crisi finanziaria e sta facendo sentire i suoi effetti sulla fiducia delle imprese, dei consumatori ma anche sulle famiglie”. Ha proseguito affermando che “è necessaria una azione coordinata a livello europeo per sostenere l’economia di base analogamente a quanto si è fatto per sostenere il settore finanziario”.
L’occupazione che nel periodo 2007-2008 aveva creato in Europa 6 milioni di posti di lavoro,nel 2009-2010 crescerà solo marginalmente. Gli investimenti che fino ad oggi avevano rappresentato un valido motore per l’economia europea hanno registrato un brusco rallentamento; l’indebolirsi della domanda ed un calo della fiducia degli investitori, associata a condizioni di finanziamento più restrittive ed una contrazione della disponibilità di credito, hanno messo in difficoltà famiglie, imprese grandi e piccole.
In questi tempi di incertezza i consumi e gli acquisti sono destinati ad affievolirsi determinando  una correzione al ribasso, specie sugli immobili residenziali la cui speculazione aveva raggiunto cifre incredibili.
Ma tra tante note negative spicca la previsione che i prezzi delle materie prime sono destinate a calare a seguito del deteriorarsi delle prospettive di crescita  in tal modo le pressioni inflazionistiche risulterebbero diminuite ed i rischi per l’inflazione diventerebbero più equilibrati, pertanto nel 2009 l’inflazione dovrebbe scendere sotto il 2 e mezzo per cento e del 2 ed un quarto per cento nel 2010.

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