/La Commissione europea propone costi bancari uguali per tutti
La Commissione europea propone costi bancari uguali per tutti
E’ l’intera architettura politico-finanziaria della UE che viene messa in discussione, ed è per questo che il presidente francese ha annunciato con orgoglio, il consenso di tutti e 27 Paesi della UE di essere disponibili ad un incontro al massimo livello a novembre, per rilanciare l’economia mondiale,adottare norme per eliminare la finanza speculativa ed i paradisi fiscali. Alla base di questa proposta c’è anche l’iniziativa, presa giovedì della scorsa settimana dalla Commissione europea, di modificare il regolamento del 2001 relativo ai versamenti effettuati oltre frontiera da cittadini europei, per far sì che i loro pagamenti siano soggetti allo stesso regime di quello nazionale, consentendo così risparmi e vantaggi di rilievo per l’economia europea, in particolare per gli imprenditori.
Il commissario per il mercato interno Charlie McCreevy ha detto: ”è essenziale garantire agli utenti che non ci siano differenze tra le commissioni applicate per effettuare operazioni di pagamento oltrefrontiera e le commissioni per le operazioni nazionali”.
Vista la situazione, il nuovo regolamento una volta approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio dovrebbe sostituire l’attuale a partire dal 1^novembre 2009.
Certo è che questa crisi finanziaria pesa maggiormente sulle famiglie e sulle imprese.”Le banche potrebbero stringere i rubinetti” ha detto Mario Draghi governatore della Banca d’Italia, “ma faremo di tutto per evitarlo – ha proseguito – e per ridare la liquidità al sistema.”
Con la recessione,sulle grandi banche ma anche sulle imprese europee, aleggia lo spettro degli investimenti denominati“fondi sovrani”.
Ma cosa sono i “fondi sovrani”? Sono fondi speculativi di investimento nati soprattutto nei paesi esportatori di petrolio come Emirati Arabi, Qatar, Norvegia, Singapore, dove grazie al rilevante surplus fiscale per le rimesse dalla vendita del petrolio vengono utilizzati per investire in azioni, obbligazioni, immobili in altri paesi. Per esempio i fondi sovrani di Abu Dhabi e quello di Dubai detengono una quota del 5% della Ferrari.Anche la Cina dispone di ingenti riserve di valuta estera ed il surplus commerciale di svariati miliardi di dollari è stato investito in titoli statunitensi. L’accresciuta importanza degli investimenti da parte di fondi russi verso azioni europee,ha destato preoccupazione; ecco perché la Commissione europea ha chiesto ai governi nazionali di fissare regole per introdurre restrizioni agli investimenti da parte di fondi sovrani.”Occorre sbrigarsi” ha detto Sarkozy,nella UE molti temono gestioni dell’emergenza da parte di piccoli Paesi come la Repubblica Ceca che dal 1^gennaio 2009 avrà la presidenza dell’unione europea.