Consind: siamo al limite del grottesco

Consind: siamo al limite del grottesco

Ad esempio, ho appena letto il vostro articolo sulla posizione assunta dal sindaco di Ascoli Celani in merito al consorzio industriale Piceno Consind.
Alla faccia della coerenza! Ricordiamoci tutti che un articolo del giorno 04/02/2006, apparso sul Corriere Adriatico e facilmente reperibile online, riportava la seguente comunicazione scritta dal Sindaco Celani: "Chi scrive - continua la nota del sindaco - non può essere ascritto tra le fila di chi vuole lo scioglimento del Consind." Mentre oggi rivendica lo scioglimento dello stesso ente! E non parliamo dell'altro articolo in cui Piero Celani ha siglato nel giugno 2007 un protocollo d'intesa con il Piceno Consind per la gestione delle pratiche urbanistiche. Come si fa a sottoscrivere un accordo con un ente che si vuole far chiudere?
Non vi sembra che siamo al limite del surreale, o meglio del grottesco? Ma i nostri politici agiscono soltanto in base agli interessi del momento?
Il territorio ha bisogno di politici che non cambino idee ogni anno. Per creare un reale sviluppo economico, c'è la necessità di pianificare politiche continuative e stabili.
Anche gli stessi Sindacati sembrano peccare di incoerenza assoluta. Pino Marucci, segretario provinciale del Sindacato Ugl, ha detto di recente sempre in merito al Piceno Consind che «Andrebbe rifinalizzato o soppresso, anche in presenza di un conto economico positivo». A parte il fatto che non ho mai sentito di un Sindacato che propone la chiusura di un Ente senza considerare il futuro dei suoi dipendenti, anche qui bisogna ricordare l'articolo del 28/02/2005 pubblicato sul Corriere Adriatico, nel quale i sindacati confederali Cgil, Csil e Uil considerano l'eventuale ipotesi di chiusura del Piceno Consind "una vera iattura per tutto il territorio". Allora, chi avrebbe ragione, il sindacato UGL o le grandi organizzazioni sindacali?
E sempre in merito al Piceno Consind, è fondamentale la posizione della Provincia di Ascoli Piceno, la quale promuove l'aggiornamento delle competenze e delle funzioni del Consind.
E che dire della Regione Marche che vuole creare una specie di polo logistico per il rilancio del Piceno, che alla fine sarebbe una specie di Consind 2.
A questo punto vi spiego la mia posizione, che non si basa su interessi del momento o su diatribe politiche. Nel bene e nel male, abbiamo già un Ente come il Consind da decenni sul territorio che potrebbe da subito sviluppare e potenziare i servizi per le imprese con la supervisione attenta e vigile dei Comuni. Alcuni colleghi mi hanno riferito che al Consind ci siano già alcune figure professionali, che se correttamente guidate, potrebbero fare molto per la nostra economia. E non so se sia vero, ma al Consind esistono già diversi progetti per rilanciare il territorio, che non si concretizzano solo perché i politici non sono capaci di reperire i finanziamenti.
Siamo arrivati al nodo della questione. Ho letto che al Consind ci sono le elezioni entro quest'anno: allora perché non si candidano politici con progetti innovativi per il rilancio della nostra economia? Cosa aspettano? Mi chiedo: esistono realmente politici che intendano fare gli interessi dei cittadini e non i propri?
A volte penso che sarebbe molto meglio trasferire la mia attività in Romania o qualche altro paese, lontano dai politici che non propongono idee concrete e costruttive. Non voglio demoralizzare gli altri imprenditori, ma sono sempre più spesso deluso. E anche Confindustria che cosa riesce a fare? Propone la chiusura del Consind come soluzione alla crisi economica del Piceno! E chiuso il Consind, lo sviluppo economico dovrebbe ripartire come d'incanto? Ripeto, siamo al limite del surreale, o meglio del grottesco. Anzi, siamo oltre i limiti del surreale, o meglio del grottesco.
Confindustria di Ascoli Piceno dovrebbe veicolare le idee costruttive di politici interessati allo sviluppo del nostro territorio e non perdere tempo in operazioni inconcludenti. Ho conosciuto dipendenti di Confindustria veramente preparati e competenti che vengono tenuti in scarsa considerazione nella loro stessa associazione. Questi dipendenti dovrebbero essere messi in condizione di lavorare proficuamente con enti come Piceno Consind, la Provincia e i Comuni, per raggiungere obiettivi reali.
Allora, quando si inizierà finalmente a lavorare tutti insieme per costruire il futuro del Piceno? Noi imprenditori ne abbiamo urgente necessità».