che stava faticosamente nascendo proprio in quegli anni: l’ospedale, intorno al quale si era lasciato crescere un intero quartiere; l’asse centrale, una via a scorrimento veloce (“provvisoria”, tanto che ancora si parlava della necessità della “Lungofiume”) che lo spaccava incredibilmente in due; un unico supermercato, con le altre strutture commerciali tutte da venire; quindi comprensibili difficoltà di aggregazione sociale e problemi di collegamento col centro della città…
Chiamai l’asse centrale “via delle croci”, per farne comprendere anche tutta la pericolosità. Ricordo poi che nel 1989 avviai la battaglia “per i negozi a Monticelli” (1800 firme in pochissimi giorni) che, portata avanti negli anni successivi, ebbe finalmente a produrre alcuni frutti, anche se tardivi e purtroppo ancora oggi parziali…
E’ dal 1995 che non siedo più in Consiglio comunale, anche se ho pur sempre continuato a seguire le vicende della nostra città. Oggi ho l’impressione che i problemi più importanti di Monticelli siano stati in qualche modo “dimenticati”, forse anche dai suoi stessi abitanti. Infatti lì c’è una priorità che supera tutte le altre: far sì che il quartiere possa diventare “un quartiere normale” con l’asse centrale che deve essere trasferito (mediante l’idea del ponte o altra strada o, al limite, “incassandolo” in galleria).
Ma questo deve essere fatto prima di ogni altra cosa. Questo è quanto avrebbe dovuto prevedere un progetto di autentica “riqualificazione” del quartiere.
Non è pensabile –a mio avviso- la costruzione di vari altri più o meno grossi agglomerati edilizi finché permarrà quell’inconcepibile “peccato originale”! Io credo che questo problema sia talmente importante che, finché non risolto, non possa consentire la costruzione di nuove case. Ma ci si rende conto cosa significherà domani trovarsi con un notevole aumento di abitanti e col dover continuare a vivere in un quartiere tagliato in due da un asse centrale sempre più stracolmo di auto, moto e pullman?! Si è mai misurato quanto inquinamento produce quel genere di viabilità?
Le rotatorie potranno rendere il traffico più scorrevole, ma non potranno portare alcun beneficio al quartiere, anzi…
Infine, è chiaro che a Monticelli servono anche tante altre cose (e su questo conto di tornarci), ma è chi ci vive e ci lavora che deve iniziare a crederlo davvero e respingere palliativi e progetti che possono soltanto complicargli la vita.