Che coraggio hanno nel proclamare programmi e strategie?
raccoglie tutta la forza dei suoi muscoli per scattare come una molla e involarsi a raggiungere, il più spesso deviando, ma anche bloccando la sfera che tenta d'insaccarsi in rete.
Il colpo di reni del Pd piceno è finito basso, molto basso, rasoterra, tanto che i graffi si potranno notare per lungo tempo da qui in avanti.
E' la prassi politica che “vola” basso. Sì, quella indicata per solito col classico gesto della mano, palma rivolta in basso come a toccare la parallela ai malleoli.
E quando la politica vola basso, rasoterra? Lo fa nel momento del più sperticato esercizio del potere, quello che non si cura dell'immagine che si dà tra la gente, tra gli stessi elettori in tempo elettorale, quello che si sente spalle forti. Onnipotente. Poco importa se lo scontro origini da esigenze vere, dilanianti come quelle di un territorio in declino. Il potere se ne frega, lotta per poltrone ambite, le sole che possono aumentarlo.
E' il potere di pochi che si giovano della delega di molti compressa in uno o un paio di giorni, quelli delle urne, eppoi viene amministrato dai soliti pochi, con graticci di controllo oligarchici e segnati. Pressoché intoccabili nel tempo, a meno di regole da stabilire. Dunque la massima espressione di intelligenza politica in questa vicenda, che non è solo uno scambio di lettere ma di sostanza, quella ahimè che sentono sulla pelle coloro che hanno perso, stanno perdendo o perderanno un posto di lavoro nel Piceno, è l'utilizzo della funzione mediatica. Quella della notizia che schiaccia l'altra o almeno la compensa parzialmente a ridosso dei fatti, magari contemporaneamente.
Ecco il fatto. Il presidente della Provincia Massimo Rossi scrive la nota lettera di sfogo e di amarezza per la situazione provinciale, e subìto il Pd piceno convoca una riunione alle ore 19 del 18 marzo scorso per redigere un documento che diviene comunicato alla stampa contro l'azione di Rossi. I giornali pubblicano in buona parte quel comunicato, altri interamente. Poi, un paio di giorni più tardi ecco l'invenzione del tutto degna di Armand-Jean du Plessis de Richelieu, il famoso cardinale Richelieu eminenza grigia del re di Francia Luigi XIII.
Un esponente del PD convoca gli assessori e consiglieri provinciali del partito e, con fare sottile e credibile, e per logica stringente di parte li invita a sottoscrivere quel documento già inviato alla stampa per utilizzo interno al partito e per farlo pervenire al Consiglio provinciale. In perfetta buona fede molti di essi firmano il documento che in sostanza, oltre a stigmatizzare con frasi forti il comportamento del presidente Rossi, chiede venga portato al cospetto del Consiglio provinciale il documento “Strategia per un rilancio dal basso del Piceno” sottoscritto da 30 attori della vita socioeconomica del Piceno stesso e conosciuto peraltro anche dalle commissioni provinciali.
Insomma un “clamoroso” gesto politico. Poi che accade? Semplice, quel documento ad uso interno del Pd i responsabili del partito decidono di inviarlo alla stampa. A cosa serve quella pubblicazione? A far vedere come gli stessi assessori provinciali sono contro il proprio presidente, reo per la verità di aver reso noti fatti della politica in netto contrasto con le sbandierate volontà regionali di aiutare il Piceno e la sua recessione economica.
Ecco, abbiamo di fronte il più alto esempio dell'etica politica: firmatemi questa cambiale che non la incasso, il giorno dopo ti tolgono il portamonete. Cari Piceni a voi il giudizio. Meditate gente, meditate.