Di tutte le variabili, la guerra è quella che ovviamente sfugge di più alle previsioni, con il suo impatto sui prezzi del petrolio, del gas, delle materie prime, sugli scambi internazionali, e chiaramente sugli investimenti. Bankitalia ha già lanciato l’allarme per le ricadute sul bilancio: cadono i consumi e la crescita, e si rischia un’inflazione all’8%. Il conto della guerra per il nostro Paese, infatti, rischia di essere molto pesante. Anzi, a causa dell’impennata dei prezzi delle materie prime, dell’aumento dell’incertezza e quindi dello spread e dei costi di finanziamento delle imprese, lo è già. Nel primo trimestre di quest’anno, secondo il Bollettino economico della Banca d’Italia, a causa della guerra il nostro Prodotto interno lordo è infatti già sceso.
Ma in che modo un risparmiatore può proteggersi da queste turbolenze? Con l’inflazione così elevata, il potere d’acquisto dei propri risparmi scende. È altrettanto vero che, chi ha mantenuto più liquidità negli ultimi mesi, si è protetto dalle oscillazioni dei mercati. L’investimento non è automaticamente rendimento, è l’assunzione di un rischio. E il rischio, dall’inizio di quest’anno, si è tramutato in performance negativa. Il primo consiglio è diversificare il più possibile. Con tutte le variabili che ci sono in gioco, diventa fondamentale mantener fede alla diversificazione degli investimenti. L’altro atteggiamento da tenere è quello della gradualità, strutturando il profilo di acquisti sulla base del proprio profilo di rischio e prediligendo settori più difensivi rispetto a settori toccati da una forte crescita, ovvero quelli che adesso potrebbero pagare il dazio più importante, ha consigliato Marcello Ferrara, analista di Consultique SCF Spa.
E, a proposito di occasioni da sfruttare, il grafico dell’Etf ci dice che le occasioni di acquisto su questo fronte arrivano quando il tasso di variazione annuale scende sotto quota -10%. È stato così nel 2013, 2018 e 2021. Questa condizione potrà essere raggiunta anche senza grandi sacrifici di prezzo nel corso dei prossimi mesi, visto che il confronto annuo è fatto attualmente con i livelli depressi della primavera 2021. Un investimento in Etf contiene numerosi vantaggi, perché è innanzitutto un investimento che include dozzine o addirittura centinaia di azioni. Investendo in un solo Etf, infatti, si ha una piccola partecipazione in tutte le società che sono incluse nel fondo. A differenza della maggior parte dei fondi comuni attivi, le quote degli Etf sono comprate e vendute in borsa. Per dare un senso della dimensione del mercato, solo su Borsa Italiana sono quotati circa 1.000 Etf. Questo dà all’investitore grande flessibilità e tutte le garanzie di scelta di un mercato regolamentato: si possono impostare stop loss e limiti oppure anche comprare a margine e vedere short. Un investimento in Etf, infatti, garantisce bassi costi e una diversificazione soddisfacente dell’investimento.