Lo scopo è realizzare un sistema "a rete" di condivisione e scambio tra aziende
Denominato “In-Argo pmi” è rivolto alle filiere “core business” dell’economia regionale, ovvero calzatura, mobile e meccanica. Un settore caratterizzato dalla presenza di piccole imprese in prevalenza di tipo artigianali, circa l’80 %. Per superare il limite dimensionale di ciascuna impresa, si stanno affermando, anche se con molta difficoltà, nuove forme aggregative come reti d’impresa, filiere di pmi e gruppi aziendali. Forme di aggregazione che nascono dall’esigenza di affrontare in modo più competitivo le nuove sfide dell’economia globale attraverso modelli di business più flessibili che garantiscano la creazione ed il mantenimento di nuovi vantaggi competitivi di lungo periodo e più facilmente difendibili. Occorre, dunque, incentivare i processi di aggregazione e forme di coordinamento tra imprese che raggiungano una nuova massa critica e che facciano ricorso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, per accrescere sia la propria competitività che di tutto il sistema territoriale. Ed è qui che entra in gioco la piattaforma informatica Argo agganciandosi ai sistemi gestionali esistenti, qualora ci siano, senza stravolgere il “modus operandi” dell’impresa, ma consentendo l’implementazione di relazioni tra aziende. La piattaforma Argo è il primo progetto che il Consorzio Itaca ha realizzato in maniera concreta ed efficace attraverso la predisposizione di una serie di software e servizi immediatamente disponibili per le aziende manifatturiere. Dalla fase iniziale ora il progetto evolve verso uno sviluppo estremamente importante: se prima il progetto era riferito solo al settore del mobile ora interessa aziende di altri comparti come ad esempio il calzaturiero e la meccanica; inoltre implementerà tecnologie innovative per il riconoscimento vocale e, soprattutto, per funzionalità di Internet banking. Itaca è il consorzio delle principali aziende informatiche di Confindustria Pesaro e Urbino e raggruppa con finalità comuni il meglio delle competenze tecnologiche del territorio. Oltre alle aziende che fanno parte del Consorzio Itaca, come Web Solute, Pesaro Point ed APRA, al progetto partecipano anche: Bit & Pcsnet, EmmeData, Speech Village. «Questo progetto – ha dichiarato il direttore di TecnoMarche, Roberto Bedini– assume una importante rilevanza in quanto ha la finalità di contribuire a promuovere la diffusione delle tecnologie ICT nei settori manifatturieri marchigiani, attraverso attività di ricerca svolta dalle aziende locali produttrici di tecnologia avanzata. Tale approccio valorizza ancora di più l’azione del Parco Tecnologico delle Marche che opera da sempre per accrescere la competitività delle aziende del territorio regionale marchigiano attraverso attività di ricerca ed innovazione, collaborando con le Università, ed in questo caso, quella di Urbino». La realizzazione del progetto, appunto, favorirà la nascita e lo sviluppo di nuove figure professionali ad alto livello di competenze “hi-tech”, e applicazioni di tali tecnologie per lo sviluppo di piattaforme basate su servizi ad elevato valore aggiunto a supporto dei processi produttivi, di integrazione e di gestione della conoscenza per le filiere e distretti industriali. «In sintesi il programma prevede aspetti tecnologici significativi che riguardano prevalentemente la possibilità di dotare una filiera produttiva composita e frammentata di strumenti di gestione organizzata, tipicamente utilizzati da grandi aziende – ha detto Mascini del Consorzio Itaca- la possibilità concreta è quella di veder operare un sistema fortemente eterogeneo in maniera sinergica, proprio come avviene in una sola azienda all’interno dei propri reparti e delle proprie funzioni aziendali». Le filiere produttive dell’economia regionale possono, quindi, trarre vantaggio da questa tendenza a fare “rete”, attivando meccanismi di condivisione e scambio di informazioni, esperienze e materiali sui temi dell’innovazione tecnologica, di processo e organizzativi. Ulteriori vantaggi, inoltre, deriveranno dai progetti per ottimizzare l’uso delle risorse nelle aziende, dal miglioramento dell’integrazione di filiera e dalla creazione di reti tra imprese.