Crescono i servizi, l'occupazione nel terziario (+4,3%) e l'industria
Questo il dato saliente del rapporto annuale della Banca d'Italia. Nei primi mesi del 2007 sono emersi alcuni segnali di rallentamento, legati soprattutto alla domanda dall'estero. Il clima di fiducia delle imprese rimane però elevato.
Il fatturato dell'industria manifatturiera ha accelerato dal 2,9% del 2005 al 6,9% del 2006. La ripresa ha coinvolto tutte le principali industrie regionali (meccanica, calzature, mobili). Le esportazioni sono cresciute dell'11,2%. Ma la ripresa economica, sospinta dalla domanda internazionale, può essere stata agevolata anche da cambiamenti strategici adottati dalle imprese marchigiane: tra il 2000 e il 2006, il 60% delle aziende intervistate ha apportato variazioni alla gamma dei prodotti, ha puntato sull'internazionalizzazione e ha investito di più sul marchio. In ripresa anche l'edilizia privata abitativa (grazie anche alle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni): aumentati il volume degli scambi e i prezzi del mercato immobiliare, anche se in decelerazione. Anche il terziario ha beneficiato di un aumento della domanda: l'occupazione nel settore è cresciuta del 4,3%. In accelerazione le vendite nel settore commerciale, mentre sono aumentati arrivi e partenze dei turisti. Sul fronte occupazione, il 2006 ha registrato una crescita del numero di occupati residenti nelle Marche del 2%: per oltre la metà si tratta di contratti a tempo determinato o part time. Lievemente sceso il tasso di disoccupazione (al 4,5%), mentre il tasso di occupazione è salito al 64%. Le Marche mostrano un maggiore tasso di occupazione nel confronto con il centro nord, inferiore però tra i giovani. Il sistema scolastico regionale si posiziona ai primi posti in Italia per numero di studenti che raggiungono il diploma: nel 2005 la quota di residenti ultraquindicenni con diploma di scuola secondaria era pari al 37,6%, due punti in più della media nazionale. Quella in possesso di laurea era del 10% (9,1% il dato italiano). E' iscritto alle scuole superiori il 99,5% dei ragazzi tra i 14 e i 18 anni (4 punti in più rispetto all'Italia) e i quattro quinti arrivano al diploma. La propensione a intraprendere studi universitari è più elevata di quella nazionale, ma gli immatricolati alle facoltà scientifiche sono meno di un terzo del totale. I laureati nelle Marche hanno però più difficoltà rispetto a quelli del centro nord a trovare un lavoro stabile e adeguato al titolo.