L'atteggiamento adottato è stato rivolto solo ad una riduzione dei costi
1- La Barilla G.e R. F.lli ha iniziato, nel sito di Ascoli Piceno, una radicale ristrutturazione che sarebbe dovuta passare attraverso un accordo “guida” che fu approvato dalla maggioranza dei lavoratori in un referendum aziendale che la UGL ( ed anche la CGIL ) a suo tempo non ratificò per evidenti punti non chiari all’interno dell’intesa.
L’accordo prevedeva, e prevede in se, un fortissimo aumento delle prestazioni aggiuntive in termini di flessibilità, fino a 16 domeniche lavorative, sabati a scorrimento, 5 festività lavorative, ecc…) e potenzialità produttive massime ( fino a 21 turni settimanali ). L’azienda a fronte dei notevoli sacrifici richiesti s’impegnava ad installare in Ascoli una nuova linea di biscotti secchi ( i Baiocchi , prodotto già esistente ).
Era incluso anche un importante progetto occupazionale finalizzato alla stabilizzazione dei contratti a termine con probabili nuove assunzioni ( da oltre 20 anni c’è una costante diminuzione degli occupati fissi, dalle 320 unità si è passati alle 211 di oggi ) ed un progetto professionale anch’esso fermo da più di 20 anni.
2- Successivamente nell’aprile del 2006 i sindacati e la Barilla G. e R. F.lli hanno sottoscritto un accordo sulla mobilità per il licenziamento di 29 unità.
Licenziamento “ necessario “ per la ristrutturazione complessiva ma condizionato da requisiti di volontarietà; gestito in fabbrica in forma libera ed in base a requisiti pensionistici che ognuno degli interessati avrebbe avuto al momento.
Fu regolamentata, con impegni scritti, la tutela del numero degli occupati sulle linee produttive e siccome tutte le norme erano chiare ed esplicite fu deciso di prolungarne anche la scadenza sino al 30 giugno del 2007.
3- La terza fase è quella in cui la Dirigenza Barilla ha fatto apertamente capire che il progetto iniziale non contemplava la condivisione dei lavoratori ma solo l’informazione, disattendendo nel frattempo gli impegni precedentemente detti e sottoscritti.
Oltre alla mobilità ( ad oggi 24 lavoratori su 29 hanno lasciato la fabbrica ) l’azienda intende recuperare, senza giustificazioni, personale sulle linee esistenti ( oltre 20 unità a turno ) per collocarli su quella nuova aumentando i carichi di lavoro ai lavoratori. Su questo piano nessuna area dello stabilimento ne è esente e la conseguenza logica di tale riduzione è pure il minor ricorso ad assunzioni stagionali. Assunzioni che dovevano prevedere inizialmente una stabilizzazione e che invece hanno subìto una totale destabilizzazione arrivando addirittura ad imporre contratti di lavoro giornalieri.
E’ ovvio che la UGL non può accettare un cosiffatto disegno che coinvolge negativamente i lavoratori ascolani e che evidenzia un atteggiamento della Barilla impiantato solo ad una riduzione dei costi. Anche il progetto professionale è stato momentaneamente messo da parte a dimostrazione che l’unico interesse è proprio quello economico.
Per questi motivi nel febbraio scorso si era acceso un forte scontro culminato con diversi scioperi in fabbrica nei quali l’azienda aveva agito unilateralmente ed illegittimamente detraendo somme sulle buste paghe. ( A tal proposito proprio in questi giorni stanno arrivando ai lavoratori le convocazioni per le conciliazioni ).
Poi sono avvenuti una serie di confronti presso l’Assindustria tra le delegazioni sindacali e la delegazione aziendale nei quali non si è trovata una soluzione ai temi in discussione. Anzi l’azienda ha preannunciato, e dopo alcuni giorni eseguito, il recupero di altre figure lavorative caricando i lavoratori di mansioni aggiuntive e di ulteriori responsabilità.
A questo punto, sia per il mandato espresso più volte dai lavoratori che per contrastare l’arroganza della Dirigenza Barilla che mette in disparte le esigenze dei lavoratori, il delegato rsu/ugl Francesco Mancini ( supportato dalla segreteria ) ha dichiarato singolarmente un pacchetto di 16 ore di sciopero di cui 2 effettuate il 30 maggio con un’adesione compatta di tutti i lavoratori. Anche oggi 06 giugno è stata indetta, questa volta da tutta la RSU , 1 ora di sciopero.
L’obiettivo della lotta è chiaramente quello di riportare la Barilla ad un tavolo con presupposti diversi da quelli precedenti con finalità volte al condizionamento delle scellerate scelte aziendali.
Per quanto riguarda le restanti ore di sciopero ( 13 ore ) già proclamate dall’rsu/ugl saranno da stabilire ( possibilmente con la condivisione della RSU nella sua totalità ) le eventuali modalità applicative che coinvolgeranno probabilmente anche le prossime turnazioni delle ferie estive.