/Colf e badanti, nasce un tavolo di lavoro tra gli enti interessati
Colf e badanti, nasce un tavolo di lavoro tra gli enti interessati
Mandozzi: «Il welfare locale si regge anche su questo mercato»
L’Assessorato alla Formazione Professionale e Politiche del lavoro della Provincia di Ascoli Piceno, insieme all’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Ascoli Piceno, ha avviato la costituzione di un tavolo di lavoro con i rappresentanti dell’INPS, delle Organizzazioni Sindacali CGIL-CISL-UIL, della Camera di Commercio, dell’Università Politecnica delle Marche che esaminerà in particolare la situazione delle colf e delle badanti.
E’ intenzione di coinvolgere nel tavolo di lavoro altri organi istituzionali come Questura e Prefettura e di avviare quanto prima, anche nel rispetto delle indicazioni della Regione, iniziative concrete come specifici percorsi di formazione (corsi di lingua italiana, di assistenza alla persona) che qualifichino queste figure o l’istituzione di un albo presso i Centri per l’impiego come garanzia sia per i lavoratori/lavoratrici che per le famiglie e gli assistiti.
E’ noto infatti che negli ultimi anni si sono registrati un progressivo invecchiamento della popolazione e, in genere, una diminuzione delle capacità famigliari di prendersi cura dei soggetti che, all’interno dei nuclei, possono avere bisogno di aiuto (anziani e minori). Dall’altro lato, c’è una crescente offerta di lavoro nel campo della cura e dei servizi alla persona, soprattutto da parte d immigrati spesso in posizione irregolare.
I dati INPS evidenziano che la media mensile delle regolarizzazioni delle colf-badanti nel marzo del 2006 era di 80 al mese per passare, a marzo 2007, a 290 al mese: un forte incremento, dunque, dovuto con molta probabilità all’ingresso nell’Unione Europea della Polonia e della Romania. Le regolarizzazioni però sono molto lontane dal far uscire dalla precarietà l’intero mercato, sia perché le famiglie non riescono a sostenere il costo della regolarizzazione, oltre a quello del servizio offerto, sia perché molte di loro non riescono a districarsi nell’enorme mole di pratiche burocratiche o ancora perché non hanno interesse ad essere regolarizzate perché sanno di restare in Italia per un tempo relativamente breve.
«Il welfare locale – sottolinea l’assessore alla formazione professionale Emidio Mandozzi - si regge anche su questo mercato che spesso sfugge ai controlli delle istituzioni preposte evidenziando di fatto un problema sociale. Si tratta quindi di intervenire affinché ci sia l’emersione del lavoro nero a garanzia di tutti, a partire dall’assistito, proseguendo con la famiglia e, non ultimo, a tutela del lavoratore».
«E’ necessario – evidenzia Achille Marcucci, Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Ascoli Piceno – mettere in moto quelle sinergie per poter avviare un percorso che permetta alle badanti di uscire dal lavoro nero».