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Mercatone Emmezeta, l'assessore incontra i lavoratori
L'assessore Ugo Ascoli si è dichiarato "dispiaciuto" per la situazione
“ Non posso che essere fortemente preoccupato insieme a voi ed esprimere tutta la mia solidarietà in questa difficile fase delle trattative. Farò partire oggi stesso una lettera di convocazione per incontrare il prima possibile i vertici dell’Azienda Conforama –Mercatone EMMEZETA, con lo scopo di capire le reali intenzioni per il futuro di questo stabilimento storico nel nostro territorio.”
Con queste parole l’assessore regionale al Lavoro, Ugo Ascoli ha preso congedo dalla delegazione di circa 70 lavoratori del Mercatone EMMEZETA di Camerano che questa mattina, dopo la proclamazione dello sciopero, è arrivata sotto il Palazzo della Regione per un confronto con l’assessore.
Ugo Ascoli li ha ricevuti nella sala a piano terra di Palazzo Raffaello ed ha spiegato loro che nella riunione di una settimana fa con i rappresentanti dell’Azienda era stato chiesto di attendere qualche giorno per valutare le possibilità di applicare la Cassa Integrazione Straordinaria, sia a vantaggio dei lavoratori che dell’Azienda stessa.
Ma evidentemente “la volontà è una sola – hanno ribattuto i lavoratori- e viene manifestata anche senza il dovuto preavviso: mandare a casa 35 persone e tra questi i primi a rischiare sarebbero 13 autisti montatori, già di fatto sostituiti dall’Azienda con lavoratori esterni , personale reclutato sul mercato del precariato.” I lavoratori , accompagnati da un rappresentante della FILCAMS CGIL, hanno espresso tutto il loro risentimento per un trattamento definito “estremamente rigido , dopo aver dato la massima disponibilità in termini di orari di lavoro e turni e irrispettoso delle norme che regolano i rapporti di lavoro, che certo non fa ben sperare per il futuro.”
La FILCAM CGIL ha dato atto alla Regione Marche di essere stata molto vicina ai lavoratori in questa difficile situazione e di essersi impegnata al massimo delle possibilità di mediazione.
“ L’età media di questi lavoratori potenzialmente licenziabili- ha ricordato il rappresentante sindacale- è di 45 anni, un’età non sempre spendibile sul mercato del lavoro; ci sono famiglie con tre figli a carico e famiglie monoreddito. Chiediamo all’azienda un atteggiamento meno oltranzista e di considerare le gravi ripercussioni in termini di tensione sociale nella nostra comunità.”