Buoni pasto, protesta la Confcommercio

Buoni pasto, protesta la Confcommercio

I tagliani non saranno spendibili negli esercizi della Provincia

L’iniziativa denominata “No TICKET DAY” si svolge in contemporanea in tutta Italia e rappresenta una forte protesta della Confcommercio, della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) e della Fida (Federazione Italiana Dettaglianti Alimentari), nei confronti della sentenza del Tar del Lazio che in pratica ha annullato, creando un danno grave a tutta la filiera, alcune parti del Dpcm del 18 Novembre 2005 che aveva disciplinato dopo il No TICKET DAY del 2005, correttamente il settore. In pratica con la sentenza del Tar si instaura una sorta di ritorno al passato e cioè al pagamento dei rimborsi degli esercenti anche dopo 8 mesi, al pagamento alle società emettitrici fino a 5/8 punti in più di commissioni e tante altre negatività che penalizzano gli esercenti e con nessun vantaggio per i consumatori. “Il settore torna nel caos e siamo di nuovo al Far West dei buoni pasto – afferma Ivo Giudici, presidente provinciale dei pubblici esercizi Confcommercio – proprio quando si era riusciti dopo anni di battaglie ad avere una legge che metteva d’accordo tutti”. “Con il No TICKET DAY – aggiunge Giudici – intendiamo difendere gli anelli più deboli della catena, cioè lavoratori ed esercenti”. “All’interno dei pubblici esercizi e dei negozi di generi alimentari associati a Confcommercio – precisa il direttore Giorgio Fiori – sono già affisse le locandine che avvertono i clienti del “NO TICKET DAY”, e purtroppo se non verrà sospesa la sentenza del Tar (anche a seguito del riscorso fatto al consiglio di Stato dalla stessa Fipe – Confcommercio) lo sciopero del buono pasto potrà essere replicato anche in giornate successive”.