Una specie di “giallo” sul quale si calano, maliziosamente, ombre e sospetti. Come al solito, però, il consigliere Catalucci, perchè sicuramente tutto preso dal suo fervore dialettico, non ha ascoltato, come avrebbe dovuto fare, la mia dichiarazione così come non ha seguito il mio comportamento fin dalle prime fasi di questa vicenda. Infatti, prima di votare la delibera sul comparto Firenze ho ribadito che, in coerenza con quanto fatto in precedenza, non avrei votato l’atto.
Già, la coerenza.
Quella stessa che fin da subito, siamo nel 2004, quando fu presentato per la prima volta l’atto in questione (su proposta di privati), mi vide, per coerenza, non partecipare né alla discussione né al voto, in quanto tra i progettisti c’era un collega di studio.
Anche allora feroci polemiche politiche (e possono starci) sia pure, guarda caso, a distanza di un anno e dopo una tornata elettorale e lettere anonime…..
Anche quando l’atto fu ripresentato, questa volta dall’Amministrazione Comunale, pur non essendoci alcun conflitto d’interessi, ma sempre per coerenza, non partecipai (ottobre 2006) all’adozione dell’atto.
E sempre per coerenza, con quanto fatto in precedenza, nel momento della votazione finale, ho detto che non avrei partecipato al voto.
Ma evidentemente la coerenza e la trasparenza sono merci rare e quindi poco conosciute.
Intanto, invece che al confronto politico, forze quali Rifondazione, il Pdci, i Verdi ricorrono, sempre per il comparto Firenze, alla diffusione di volantini.
Non è la prima volta che lo fanno e anche nell’ultimo riportano notizie non vere.
I firmatari di quest’ultimo volantino, infatti, dovrebbero spiegare alla città con quale atto il sottoscritto avrebbe dato disposizione agli uffici comunali interessati di respingere tutte le osservazioni, sia dei privati che della Provincia.
Ebbene, se fossero coerenti, dovrebbero dimostrare quanto affermano….
Da parte mia, coerente con il mio credo politico, continuo a sostenere la dialettica politica, ma non credo alla menzogna e perdurando questa campagna di volantinaggio che mi vuole regista di chissà quali trame, dovrò procedere a tutela del mio buon nome e perché una volta per tutte gli ascolani sappiano che la coerenza è anche trasparenza.
Quella stessa trasparenza sempre alla base del mio operato».