ed in particolare per il settore calzaturiero.
Il mercato indiano, infatti, rappresenta una straordinaria opportunità per i nostri imprenditori. Con oltre un miliardo di abitanti ed una crescita che per l’anno 2006/2007 (che termina a marzo) arriverà probabilmente al 9,2%, l’India, insieme con la Cina ed il Brasile è, oggettivamente, uno degli interlocutori principali per le imprese e per i governi occidentali. Sono rimasto particolarmente colpito dall’impegno con il quale gli indiani si dedicano alla ricerca, così come dall’avanzatissimo sistema scolastico, fortemente radicato soprattutto nelle aree disciplinari scientifiche e tecniche.
Non è certo un caso se in India in un anno si laureano oltre 360.000 ingegneri. Il forte incremento dello sviluppo del gigante asiatico ha fatto si che quasi trecento milioni di cittadini indiani abbiano avuto accesso ad altissimi livelli di consumo. Nei diversi incontri della delegazione italiana , ho avuto modo di riscontrare il grandissimo interesse dei nostri interlocutori indiani per il sistema moda italiano e l’attenzione verso la piccola e media impresa. Basti pensare che nella nostra visita a Calcutta, in un solo pomeriggio, gli oltre 300 imprenditori marchigiani sono stati contattati da ben 2000 aziende indiane. Nell’incontro di Bombai i contatti sono stati addirittura molti di più anche se non ci esistono ancora dati ufficiali.
Ho avuto anche l’opportunità ed il piacere di ascoltare le parole della Ministro Emma Bonino che ha espresso considerazioni interessanti sull’importanza della piccola impresa e del Made in Italy. Nei prossimi giorni, d’intesa con il Presidente di Confindustria Marche Federico Vitali, mi farò promotore di un incontro con gli imprenditori di Porto Sant’Elpidio e del territorio, per costruire insieme una strategia che ci consenta di saper cogliere in modo adeguato questa grande opportunità, trasferendo le intese intercorse sul piano strettamente operativo”.