“Abbiamo verificato, perfettamente in linea con quanto sta avvenendo anche in altre Regioni – sottolinea Agostini – che il rapporto con le parti sociali ed economiche è più fattivo e costruttivo, se si tengono aperti tavoli bilaterali di confronto, senza niente togliere ad un momento più collegiale, dove tutte le parti possono esprimersi in un momento unitario.
Nella sostanza la Regione vuol fare un salto di qualità, rafforzando il confronto e articolandolo su due livelli, uno settoriale, l’altro generale.”
“Detto questo – continua – il processo che si è aperto con i sindacati, è un esempio che potrà essere utilizzato con tutti i soggetti dello sviluppo disponibili ad un approfondimento in questo senso, in una logica di pari dignità. L’artigianato è un settore vitale delle Marche, con cui il governo regionale vuole una collaborazione più forte e stringente. Quando parliamo di governance, intendiamo la capacità di costruire gli indirizzi di governo non in solitudine, ma con le forze che rappresentano singole istanze. Esigenza, questa, tanto più necessaria in un momento in cui le poche risorse, richiedono scelte rigorose e coraggiose.”
Quindi – precisa il vice-presidente – Accordi bilaterali “senza svuotare, ma anzi rafforzando i momenti tradizionali della concertazione, per raggiungere una sintesi che renderà più efficaci le scelte e rafforzerà ulteriormente la coesione sociale della nostra comunità.” Agostini sottolinea che questo processo non andrà a intralciare i tempi delle decisioni, ma “al contrario”, li renderà più facili, “il tempo in più che impiegheremo prima, sarà ampiamente recuperato successivamente, nell’operatività di tutti i giorni.” “Concordo – conclude il vice-presidente – con il Presidente Spacca quando sottolinea che tutti i Tavoli di confronto devono essere realmente operativi”.