La ricerca ha valutato, in base a parametri quantitativi e qualitativi, le azioni e le politiche regionali messe in atto dalle regioni per promuovere lo sviluppo dell’agricoltura biologica e della sana alimentazione sul territorio. “Un riconoscimento – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura, Paolo Petrini - che testimonia l’impegno costante delle Marche verso un ambiente diversificato e curato: già negli anni ’80 sono state realizzate le prime esperienze di coltivazione biologica alle quali ha fatto seguito la prima legge quadro dell’agricoltura biologica (n.57 del 1990). Poi, gli incentivi del Piano di Sviluppo Rurale e la promozione delle mense biologiche nelle scuole e ospedali, hanno permesso alla conduzione di tipo biologico di raggiungere il 12 per cento della Sau regionale. Attualmente, per favorire la crescita dell’agricoltura biologica sono in fase di finanziamento otto progetti di ricerca sulla base di esperienze positive realizzate nelle produzioni regionali di cereali, vino e zootecnia”. La sensibilizzazione verso il settore sta crescendo anche grazie a varie esperienze, dai Gruppi di Acquisto Solidale (Gas), seguiti e incentivati dalle amministrazioni pubbliche, all’avvio di un distretto di Economia Solidale, nel quale il settore produttivo biologico è diventato l’asse portante, e la realizzazione di progetti di filiera corta.