L'iniziativa legata ai CIS – Contratti Istituzionali di Sviluppo, sta seguendo il suo iter istituzionale. L’approvazione del progetto e il suo finanziamento regalerebbero alla città il risanamento di una piccola Bagnoli - dicono i vertici della società - senza dover ricorrere ad ingenti cementificazioni.
Sono giorni cruciali, questi, in cui l’Amministrazione Comunale ha candidato l’area in questione per accedere ai fondi previsti dal Bando per il Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) Centro Italia, delegando come da procedura la successiva fase istruttoria alla Regione Marche che provvederà a trasmettere entro il 15 luglio le proprie proposte al Ministero del Sud e della Coesione Territoriale guidato dal Ministro Mara Carfagna per la definitiva approvazione.
Un progetto, questo, che a piccoli passi potrebbe farne compiere di molto più grandi alla Città sulla via del rilancio complessivo e della sostenibilità; si è oggi di fronte ad un ora o mai più.
L’occasione è imperdibile, anche perché spiegano dalla Restart - società di cui è leader l’imprenditore Battista Faraotti unitamente a Fondazione Carisap ed un nutrito gruppo di imprese del territorio - il progetto risponde pienamente ai requisiti e ai criteri del CIS inserito nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) messo in campo dal premier Mario Draghi. Difficilmente altri progetti hanno in sé quella portata e quel senso di futuro come quello previsto dalla Restart per la sua Ascoli.
Il progetto appare in netta continuità con quello della precedente amministrazione Castelli, che di fatto ne aveva predisposto in nuce l’iter già una decina di anni fa. Mentre nei palazzi fervono le attività istruttorie e valutative del progetto “noi della Restart vorremmo farne meglio percepire la reale portata, per impatto sociale, economico ed ambientale su di un territorio ultimamente largamente martoriato”. Cogliere una delle opportunità del PNRR, proponendo spesa buona secondo le sapienti indicazioni del Premier, che altro non raccolgono se non le indicazioni dell’Unione Europea, confermerebbe come Ascoli e le Marche, orgogliosamente, siano in grado di distinguersi per iniziative virtuose anche su terreni estremamente competitivi.
Ai successi ora a portata di mano quali quelli della bonifica ambientale e della rigenerazione urbana sta per aggiungersi la classica ciliegina sulla torta; parliamo del Polo Tecnologico (Scientifico e Culturale), configurando così nell’insieme un progetto con pochi eguali in Italia.
Come in tutte le competizioni più dure, questo è il momento del dentro o fuori.
Non resta che confidare nel più equilibrato e sapiente arbitraggio della Politica, giudice dei principi, delle potenzialità e dei risultati attesi insiti nelle diverse proposte.
La svolta è dietro l’angolo: Restart ha creato le condizioni ed il progetto, il Comune di Ascoli Piceno lo ha sposato ed affidato, con tutte le attese del caso a Palazzo Raffaello, per la sua consacrazione.