Arianna Trillini, imprenditrice del settore moda e accessori, eletta Presidente territoriale della Cna di Ascoli Piceno: è la prima volta di una donna Presidente

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Arianna Trillini, imprenditrice del settore moda e accessori, eletta Presidente territoriale della Cna di Ascoli Piceno: è la prima volta di una donna Presidente

Presente all'Assemblea il Segretario nazionale Cna, Sergio Silvestrini: 'Il problema dell'Italia non sono le piccole imprese. Il problema sono quelle persone che pensano che le piccole imprese siano un problema'.

Ascoli - "Il problema dell'Italia non sono le piccole imprese. Il problema sono quelle persone che pensano che le piccole imprese siano un problema". Così Sergio Silvestrini, Segretario nazionale della Cna, all'Assemblea territoriale della Cna Picena che, prima volta nella sua storia, ha dato il timone dell'Associazione a un'imprenditrice donna.

All'unanimità l'Assemblea elettiva della Cna Picena ha indicato come nuovo presidente Arianna Trillini, imprenditrice ascolana del settore abbigliamento e accessori moda. Riconfermato direttore generale della struttura territoriale, Francesco Balloni. Mentre Luigi Passaretti resta nella "famiglia" Cna in qualità di presidente regionale del settore Formazione.


L’Assemblea della Cna Picena si è tenuta sabato 12 giugno, al Parco dei tigli di Folignano. Fra relazioni e interventi, sono stati presenti: Luigi Passaretti, presidente uscente della Cna di Ascoli Piceno; Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli Piceno; Paolo Mariani, direttore generale del confidi Uni.Co; Gino Sabatini, presidente della Camera di commercio delle Marche; Mariano Cesari, presidente della Banca del Piceno; Gian Luca Gregori, Magnifico rettore dell’Università Politecnica delle Marche; Guido Castelli, assessore al Bilancio e alla Ricostruzione della Regione Marche; Sergio Silvestrini, segretario generale della Cna. A conclusione dell’Assemblea intervento in presenza e online di Andrea Zorzi (campione nazionale e mondiale di pallavolo) che ha parlato di: “Errori e ripartenze, la vera anima dello sport”.


Nella tavola rotonda, moderata dal capo redattore del Corriere di Adriatico di Ascoli Piceno, Mario Paci, dirigenti Cna, imprenditori, rappresentanti delle istituzioni, delle università e delle banche hanno approfondito i temi legati una ripresa efficace e duratura per il territorio. Dopo la crisi. Dopo il terremoto. Dopo la pandemia. "Le diversità dei territori - ha ribadito il Segretario Silvestrini - sono motivo di distinzione ma non possono più essere motivo di divisione. L'esperienza delle Marche, con la Camera di Commercio regionale e il Confidi Unico regionale, sono un esempio virtuoso. Solo facendo sistema le singole eccellenze potranno essere valorizzate e promosse a livello nazionale e internazionale".

Concetto, questo, condiviso dal presidente della Camera, Gino Sabatini e da Mario Cesari, presidente della Banca del Piceno e da Paolo Mariani, presidente del Confidi Uni.Co: "Istituzioni, banche e associazioni - il concetto che hanno espresso - devono davvero essere vicini al territorio, alle sue imprese e alle esigenze di cittadini e operatori economici. Banca del territorio non può essere solo un concetto astratto. Deve essere fatto di persone e operatori professionali che si interfacciano con esigenze e aspirazioni di altre persone, soprattutto se imprenditori o aspiranti tali".


Così come sulla formazione hanno messo l'accento il presidente Cna uscente, Luigi Passaretti, e il Magnifico rettore dell'Università politecnica della Marche, Gian Luca Geegori: "Formazione è sinonimo di speranza per il futuro. Ma formazione e sinergia con le imprese vuol dire anche fare i conti con quello che c'è sul territorio. Eccellenze, sicuramente sì, ma con aziende molto piccole. Spessissimo sotto i 5 dipendenti. A questo modello dobbiamo fare riferimento altrimenti crolla il sistema territoriale. E se crolla non fa certo differenze fra chi è micro, piccolo, medio, grande o grandissimo".


A Francesco Balloni, direttore generale riconfermato dall'Assemblea elettiva della Cna di Ascoli Piceno, il compito di sintetizzare l'azione che in questi ultimi anni ha messo in campo la Cna con tutte le sue specifiche competenze al servizio di imprese e cittadini. "Non è un vanto ma un segnale di vicinanza. Sempre più artigiani, commercianti e liberi professionisti si avvicinano al nostro sistema. Stesso trend positivo per le pratiche del patronato Epasa-Itaco e per il nostro Caf. In aggiunta a quello che da sempre facciamo per ambiente e sicurezza sul lavoro. Chi resiste, e nel Piceno per merito della caparbietà dei nostri imprenditori, resistiamo, ha sempre più bisogno di risposte chiare, precise e immediate. Noi siamo il tramite con la cosiddetta burocrazia e non è un lavoro facile se non arriveranno azioni concrete riguardo a snellimento di procedure e velocizzazione delle pratiche".


Concetto, questo, ripreso nella sua conclusione dal Segretario Silvestrini: "Burocrazia vuol dire sapere quello che si deve fare e Stato che controlla se quello che si fa è regolare oppure non rispetta le regole. Quindi un compito importante di controllo e garanzia. Ma non certo un peso o un ostacolo per chi vuole fare. Che il mondo è cambiato e che cambierà ancora di più da qui a poco non è una grande scoperta. A noi come Associazione datoriale e a tutte le istituzioni, locali, regionali e nazionali, il compito per far sì che tutto ciò non diventi una giungla senza regole. Ma che non diventi neanche un pantano dove, a conti fatti, è meglio non fare e non decidere per non rischiare di sbagliare e perdere consensi".



A conclusione dell'Assemblea della Cna territoriale di Ascoli Piceno la nomina di Arianna Trillini a nuovo presidente dell'Associazione, che ha riassunto così le linee guida del mandato appena ricevuto. "I giovani, le donne e il fare impresa. Per i giovani niente ipocrisie, ma vanno affiancati, formati. E poi dobbiamo dargli spazio. Veramente, non a parole. Non può nascere niente di veramente positivo senza un uomo e una donna che vanno insieme a fare il loro lavoro. Per questo, per le donne, non può fare fede solo il tempo che può dedicare al lavoro, considerando gli altri impegni di famiglia e cura che ha, ma ciò che in quel tempo riesce a dare con la sua creatività, la sua caparbietà e quel qualcosa in più che significa essere donna. Sia che sia una dipendente, una professionista o la titolare di un'impresa".