Istat: Uecoop, Covid taglia spesa famiglie per salute (-8,6%). Pesa rinvio esami e visite di controllo con 5,6 milioni di persone povere in Italia

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Istat: Uecoop, Covid taglia spesa famiglie per salute (-8,6%). Pesa rinvio esami e visite di controllo con 5,6 milioni di persone povere in Italia

A preoccupare è anche il milione e 346mila bambini e ragazzi (under 18) poveri nel 2020, ben 209mila in più rispetto all’anno precedente.

Con il rinvio di esami medici, interventi e visite specialistiche per colpa dell’emergenza Covid la spesa degli italiani per la salute e i servizi sanitari è crollata dell’8,6% in un anno.


E’ quanto emerge dall’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) sugli ultimi dati Istat relativi spese delle famiglie nel 2020. Una situazione che si intreccia con la crisi economica generata dalla pandemia visto che se la spesa media per i servizi sanitari è di 108,10 euro al mese, quella degli operai non raggiunge gli 84 euro e quello dei disoccupati supera appena i 62 euro – evidenzia Uecoop – con le grandi aree metropolitane che con 115 euro medi si confermano le più dotate di servizi contro i 104,76 euro al mese di chi vive nei piccoli centri o nei comuni fino a 50mila abitanti.


Le limitazioni anti contagio e la situazione di emergenza in cui si è trovato il sistema sanitario nazionale nei mesi più duri della pandemia – sottolinea Uecoop – hanno pesato sui comportamenti delle famiglie e sui programmi di prevenzione e cura ai quali si sono aggiunti i problemi occupazionali ed economici che hanno fatto salire a 5,6 milioni in Italia le persone in povertà assoluta, un milione in più in un anno con il record negativo dall’inizio del secolo. In Italia più di una famiglia su quattro (28,8%) ha dichiarato un peggioramento della propria situazione economica nel 2020 rispetto all’anno precedente e il deterioramento della situazione economica – sottolinea Uecoop – ha colpito di più le regioni ricche del Centro (30,5%) e del Nord (28,8%) rispetto al Mezzogiorno (27,7%).


Fra i nuovi poveri – continua Uecoop – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid. Tra le famiglie in difficoltà – sottolinea Uecoop – a preoccupare è anche il milione e 346mila bambini e ragazzi (under 18) poveri nel 2020, ben 209mila in più rispetto all’anno precedente. Per arginare questa situazione quasi 1 italiano su 3 (30%) ha partecipato a iniziative di solidarietà, fa beneficienza e donazioni per aiutare le famiglie più bisognose piegate dal peso della crisi causata dall’emergenza Covid spiega Uecoop sulla base del l’indagine Coldiretti/Ixè.


I network parentali – evidenzia Uecoop – sono fra i più importanti per sostenere le situazioni di difficoltà di chi deve affrontare patologie più o meno gravi per le quali l’aspetto psicologico è parte integrante della terapia riabilitativa insieme alla collaborazione degli oltre 350mila operatori di cooperative sociali e di assistenza che seguono milioni di famiglie affiancando il lavoro dei servizi pubblici. Una situazione che riguarda spesso gli anziani con – conclude Uecoop –1 su 3 che ha gravi difficoltà a prepararsi da mangiare, fare la spesa, prendere le medicine, pulire la casa, mentre addirittura più dell’11% ha problemi a prendersi cura di se stesso: dal fare il bagno o la doccia a sdraiarsi o sedersi sul letto fino a indossare abiti o svestirsi.