Il tema al centro di un momento di confronto e approfondimento organizzato da Confindustria Abruzzo e Intesa Sanpaolo. La crisi impatterà tutti i principali comparti regionali. Buone prospettive di recupero per Agroalimentare, Costruzioni e Sistema Casa.
Dopo l’introduzione ai lavori da parte di Giuseppe Ranalli (Presidente Piccola Industria Confindustria Abruzzo) e Mirko Bragagnolo (Delegato Credito Piccola Industria Confindustria), Gregorio De Felice (Chief Economist Intesa Sanpaolo) ha presentato lo scenario macroeconomico internazionale e italiano e Pierluigi Monceri (Direttore regionale di Intesa Sanpaolo) ha portato all’attenzione dei numerosi rappresentanti del mondo imprenditoriale, economico e istituzionale collegati una approfondita panoramica delle criticità e delle potenziali opportunità del tessuto produttivo abruzzese.
Pierluigi Monceri
A queste analisi hanno fatto seguito le riflessioni di Marco Fracassi (Presidente Confindustria Abruzzo). Conclusioni affidate all’Assessore Regionale al Bilancio, Guido Liris.
Secondo i dati illustrati nel corso dei lavori in un’economia italiana fortemente colpita dalla pandemia, il cui recupero totale dei livelli di Pil è previsto per il 2025, l’Abruzzo è stato solo leggermente meno impattato grazie alla maggior presenza di servizi ‘non market’ nell’economia regionale. Le difficoltà della regione vengono da lontano, sia per quanto concerne i livelli di Pil, che nel 2019 erano ancora inferiori ai livelli del 2008, sia per quanto concerne alcuni settori storici di specializzazione come l’abbigliamento. Senza dimenticare le difficoltà derivate anche dagli eventi sismici. La crisi in atto, è stato spiegato, impatterà su tutti i principali comparti regionali, ma vi sono altresì settori che mostrano buone prospettive di recupero come l’Agroalimentare, le Costruzioni (il cui peso nell’economia abruzzese è superiore alla media italiana) ed in generale il Sistema Casa, anche grazie agli effetti degli incentivi Ecobonus e Superbonus.
“Anche l’Abruzzo, e soprattutto le sue Piccole e Medie imprese - ha dichiarato Giuseppe Ranalli, Presidente Piccola Industria Confindustria Abruzzo - che rappresentano circa il 95% delle imprese regionali, sono state colpite duramente dalle conseguenze della pandemia da Covid19. Gli effetti del Next Generation UE potranno cominciare a sentirsi solo nella seconda parte del 2021 e soprattutto nel 2022. Questo significa che per un altro anno almeno il sistema produttivo sarà in forte sofferenza con riverberi importanti su fatturati, export ed occupazione, nonostante alcune misure già in atto come quella del superbonus al 110%. E’ chiaro che l’Abruzzo si aspetta molto da alcuni passaggi cruciali come lo sviluppo delle infrastrutture e della logistica regionale o l’avvio delle zone ZES, ma la ripartenza economica molto dipenderà anche da come sapremo veicolare, come imprese, la capacità di innovare e affrontare la sfida digitale che abbiamo davanti che è decisiva. Non dobbiamo sottovalutare però nell’immediato la sopravvivenza di circa un quarto delle imprese abruzzesi, ancora in difficoltà con la liquidità disponibile. Iniziative come queste con Banca Intesa servono a fare il punto della situazione ma anche a programmare le azioni sinergiche tra sistema imprenditoriale, sistema bancario e Istituzioni per la salvaguardia dell’apparato produttivo ed il rilancio dei nostri territori.”
“La crisi ha inevitabilmente colpito anche l’Abruzzo e le priorità da affrontare per il rilancio del tessuto economico regionale sono diverse: digitalizzazione e innovazione, ambiente e sostenibilità, mercati esteri e internazionalizzazione, ritrovata competitività di alcuni settori tradizionali e sviluppo di nuove specializzazioni - ha spiegato Pierluigi Monceri, direttore regionale di Intesa Sanpaolo -. Si tratta di progetti ambiziosi che possono essere raggiunti solo attraverso la leva degli investimenti da accompagnare con la valorizzazione del capitale umano. Sarà fondamentale creare un circolo virtuoso tra imprese, scuola e istituti di ricerca, tra i quali anche competence center e innovation hub, per favorire lo scambio di competenze e il trasferimento tecnologico. Da parte nostra - ha rimarcato Monceri - fin dall’inizio dell’emergenza siamo stati vicini al territorio per dare sostegno alle aziende, per far fronte al bisogno di liquidità e per accompagnare le imprese nei percorsi necessari all’uscita dalla crisi. Nei primi nove mesi dell’anno abbiamo erogato 400 milioni di euro di nuovo credito a medio-lungo termine alle imprese dell’Abruzzo e attivato, dall’inizio della pandemia, tra aziende e famiglie, 12.700 moratorie di mutui e prestiti per un controvalore di 1,2 miliardi di euro. La collaborazione tra tutti gli attori del territorio è cruciale per potenziare azioni condivise e approntare strategie adeguate a una realtà economica che sta cambiando”.