E' stata l’occasione per effettuare un aggiornamento accurato di tutte le situazioni che negli ultimi mesi hanno interessato l’Area di Crisi complessa del Piceno. L’assessore Castelli ha dato una serie di comunicazioni importanti.
“Anche la Regione Abruzzo – ha sottolineato l’Assessore - su nostra sollecitazione ha aderito alla richiesta di proroga di tre anni dell’accordo dell’Area di Crisi complessa, scaduto a Luglio; la proroga sarà funzionale a mantenere in esercizio uno strumento utile a convogliare risorse economiche dedicate alla rivitalizzazione dell’economia picena. Risorse derivanti sia delle economie del programma sinora non spese (circa 10 ml euro) che da nuovi stanziamenti della Regione.
Nell’ultimo bilancio ben 18 milioni di euro sono stati infatti destinati alle 3 aree di crisi complessa delle Marche (Ascoli, distretto Fermo-Macerata e Fabriano ex Merloni) e precisamente 3 milioni per nuovi bandi per stimolare gli investimenti e ulteriori 15 milioni di derivazione FSE che potranno essere utilizzati per delle misure che sono attualmente allo studio e finalizzate a sostenere l’occupazione. Si sta studiando in particolare una forma di contributo diretta a premiare le aziende per il periodo successivo alla cessazione del divieto di licenziamento. ”.
“Infine – ha concluso Castelli - abbiamo affrontato il discorso dei 275 lavoratori che hanno usufruito della mobilità in deroga. La Regione ha lavorato alacremente per procurare una continuità di questa indennità dopo che una incredibile “svista” avena determinato il mancato rifinanziamento dell’ammortizzatore. Una norma della legge di bilancio introdotta grazie all’emendamento dell'on. Enrica Segneri con la quale mi sono rapportato frequentemente, ha stanziato 10 milioni per la finalità in questione.
Al Piceno necessitano per la proroga del 2020 circa 4,4 milioni e la regione ha chiesto al Ministero la necessaria copertura per il riconoscimento dei diritti di questi 275 lavoratori.” Una ricca articolata discussione ha caratterizzato i lavori del tavolo a dimostrazione della validità di uno strumento partecipativo che, dopo la positiva sperimentazione ascolana, sarà estesa anche alle altre due aree di crisi del fermano maceratese e del Fabrianese.