Ascoli - Il 2020 che sta per finire è stato annus horribilis, se si pensa alla pandemia che ha investito il Paese e quindi anche il nostro territorio, in ogni settore. Anche l’edilizia ha subito una stop nei mesi di Marzo ed Aprile, con l’attivazione conseguente di tutti gli ammortizzatori sociali messi a disposizione dal Governo in quei mesi.
Non appena è stato possibile ripartire, il settore dell’edilizia è ripartito sia nel cratere grazie alla spinta impressa da alcune Ordinanze, sia fuori dal cratere, grazie al bonus 110%, ecobonus e sisma bonus.
Nei primi mesi del 2020 l’edilizia aveva visto una crescita del settore sia riguardo al numero di imprese sia di lavoratori presenti nella Cassa Edile di Ascoli Piceno e Fermo, crescita bloccata dalla pandemia, ma che poi ha visto una notevole ripresa, con una flessione minima nell’anno rispetto al 2019, pur avendo lavorato due mesi in meno.
Gli strumenti messi a disposizione del settore possono aiutare lo stesso a diventare vero volano per l’economia della nostra comunità il nostro, solo se anche il tessuto economico locale riuscirà a cogliere questa fase come una vera opportunità.
In edilizia stanno arrivando molte imprese da fuori regione che, ricordiamo, per lavori del sisma hanno l’obbligo di iscrizione nelle casse edili del cratere, e questo potrebbe consentire il monitoraggio costante delle presenze nei cantieri: il Tavolo dei Flussi della Manodopera istituito presso la Prefettura di Ascoli Piceno ha il compito di verificare l’applicazione delle norme previste anche con il supporto degli organi di vigilanza e controllo preposti che, come le organizzazioni sindacali, sono membri effettivi del tavolo stesso.
La mole di lavori edili che partiranno nella nostra provincia chiede un impegno ed una verifica continua dell’applicazione di tutta la normativa legata al mercato del lavoro di settore, Enti Bilaterali compresi ed il modello Macerata con l’utilizzo del badge di cantiere può essere utile anche per evitare fenomeni di sfruttamento della manodopera ed infiltrazioni criminali.
Secondo Paola Senesi, segretaria della Fillea Cgil di Ascoli Piceno e Fermo, è giunto il momento di dare una svolta al settore: “La priorità è come sempre l’applicazione corretta del Ccnl edile e del contratto integrativo territoriale che abbiamo sottoscritto nel Settembre scorso, su cui devono vigilare non solo gli organi preposti, ma anche e soprattutto le committenze siano esse pubbliche che private.
Le imprese devono avere la giusta qualificazione anche sulla base del D.Lgs. 81/2008 in tema di sicurezza e prevenzione dei rischi sul lavoro ed il lavoratore deve avere la corretta formazione ed informazione legata all’attività edile ed il giusto inquadramento per evitare la sempre diffusa pratica della concorrenza sleale tra le imprese ed il sotto inquadramento dei lavoratori.
Il settore oggi è di fronte ad una svolta e gli Enti Bilaterali possono davvero rappresentare strumento idoneo a guidare questo momento: attraverso Cassa Edile e Scuola Edile è possibile infatti individuare le imprese regolarmente iscritte ed attraverso le risorse, formare nuove professionalità nei cantieri e nelle aziende nel loro complesso. La sfida vera oggi è ripensare l’edilizia, innovando le tecniche di progettazione e di costruzione, la tutela dell’ambiente non deve essere solo uno slogan, ma passa attraverso nuove competenze e nuove conoscenze che la Scuola Edile può offrire e costruire con imprese ed organizzazioni sindacali: nuovi materiali, la bioedilizia, la progettazione BIM, i criteri ambientali minimi.
E’ questo il momento per investire sul settore e credere in un nuovo modo di costruire, serve uno scatto in avanti per le imprese per essere competitive, sviluppando una edilizia sostenibile e proiettata verso il futuro, anche con la creazione di consorzi tra imprese locali che potrebbero essere più competitivi anche per rispondere ad appalti più importanti.”
La Fillea Cgil crede che dal 2021 potrà esserci una svolta per il settore, se verranno utilizzati al meglio tutti i fondi messi a disposizione per far ripartire il Paese intero: serve innovazione e qualificazione nelle stazioni appaltanti pubbliche, nelle imprese e nel mondo del lavoro: la competizione passa per nuove conoscenze e professionalità, perché tutto questo può generare davvero un nuovo modo di abitare e vivere nelle nostre comunità. Un ultimo pensiero rivolto alla galleria di Trisungo, siamo ancora in attesa della ripartenza dei lavori in seguito al fallimento della azienda, affinché si possa evitare la persistenza di un ecomostro nel nostro splendido territorio montano