E l'altra notizia positiva è l'arrivo
da parte della Protezione Civile di 5 milioni e mezzo per la crisi
idrica “Ma si tratta - sottolinea Alati - di un
riconoscimento alla qualità e all'affidabilità dell'azienda, alla
competenza di tutti i comparti, dai dirigenti agli operai per
l'impegno che hanno saputo dare”.
E il Presidente fa dell'elogio del personale l'asse centrale del suo intervento contro le critiche di ogni genere che l'azienda pubblica, gestore del servizio idrico del Piceno-Fermano, continua a sopportare dall'inizio della crisi idrica. Il suo è un punto fermo contro chi continua a far vedere bacinelle con acqua di colore gialla.
“Persone – secondo Alati – che non sono oggettive rispetto alla situazione d'allarme rosso che continua dal terremoto con l'aggravante della situazione climatica. La CIIP ha perso la disponibilità di circa 900 litri al secondo per le modifiche dovute al sisma e al clima. La sorgente di Foce di Montemonaco è di fatto scomparsa. Per fortuna – continua il Presidente – siamo ora riusciti a recuperare ad Arquata di 80-90 litri al secondo. In più abbiamo parlato con il Parco dei Sibillini perché è nostra ferma intenzione scavare un pozzo in zona Rocca (Foce di Montemonaco) per captare nuove risorse idriche. Ma c'è tutta una prassi burocratica che durerà mesi”.
“La Ciip sopporta critiche continue – evidenzia il presidente Alati - che spostano strumentalmente l'attenzione dei nostri 400 mila utenti dalla nostra attività principale, quella dell'erogazione dell'acqua pubblica. Adesso ad esempio si stimolano giornali e social sul tema dell'acquisto di una vasca per smaltire i fanghi della depurazione. E' vero, per 1 milione di euro abbiamo posto un'Opa per 12 anni per abbancare i nostri fanghi in una vasca di una discarica di Ascoli Piceno (Geta, ndr). Ma un Presidente, un Cda di un'azienda pubblica che si rispettino debbono lavorare per l'interesse pubblico. E se dal nostro bilancio è scritto chiaro che per lo smaltimento di quei fanghi spendiamo circa 2 milioni di euro l'anno, ci pare chiaro che il risparmio di 1 milione all'anno si potrà dirottare per progettualità o per abbassamento delle tariffe. Queste sono le azioni di amministrazione efficiente della cosa pubblica a favore dei nostri cittadini, altro che critiche strumentali. Dà fastidio che la Ciip Spa sia il centro di un progetto come l'anello dei Sibillini (l'interconnesione idrica) da 230 milioni di euro? E' stato pensato insieme ai nostri staff tecnici, alle Università delle Marche per creare la possibilità di far fluire acqua in situazione di crisi da territori che hanno acqua verso altri che per situazioni climatiche o di altro genere siano in difficoltà, così da eliminare le situazioni di crisi idrica che stiamo affrontando. Ebbene questo progetto è stato affidato alla Ciip Spa. Glia abitanti del Fermano e del Piceno dovrebbero elogiare le qualità di un'azienda pubblica come la nostra. E per il nuovo acquedotto del Pescara investiremo altri 100 milioni di euro complessivi con una prima tranche di 23 milioni”.
Alati è un fiume di parole a difesa del personale, dei sacrifici che compiono a qualsiasi ora del giorno e della notte. "Basta criticare un'azienda pubblica trasparente, fiore all'occhiello delle Marche in piana crisi idrica"
“Ma vorrei chiedere – dice il Presidente della Ciip Spa – tutti parlano delle Case dell'Acqua. Ma sanno da dove viene quell'acqua che pagano anche? Bene, quell'acqua è la stessa che la Ciip distribuisce a tutti i cittadini dai rubinett. Siamo alla follia ...”
Ora dai social si punta alla dispersione dell'acqua per i Comuni italiani che viene desunta da una statistica redatta dall'Istat per la Giornata Mondiale dell'Acqua: Ascoli Piceno registra una dispersione della rete idrica del 26,1% e Fermo del 23,2%.
Solo che non si conta il contesto per valutare un dato che in ogni caso va corretto. Vedete intorno quali sono le altre realtà?
Ma la Ciip Spa per la dispersione sta facendo qualcosa?
" In realtà - ci dice l'ing. Carlo Ianni, dirigente della Ciip Spa - noi ci siano dotati di un sistema satellitare israeliano di ultima generazione che ci dà un quadro puntuale delle dispersioni, ma per intervenire abbiamo fatto incontri con le amministrazioni per valutare ad esempio i lavori di pavimentazione dei centri storici o il rifacimento di strade (ad Ascoli Piceno ad esempio Corso Trento e Trieste) perché fare interventi autonomi e non concordati farebbe aumentare di molto i costi che poi finirebbero di fatto sui cittadini. Quindi c'è proprio un lavoro di coordinamento con I Comuni. Altri lavori come ad esempio quello di via Trebbiani fino al ponte romano di Porta Solestà vengono fatti autonomamente per evitare situazioni critiche. Ma soprattutto guardate quanto investe la Ciip Spa per ogni suo utente nella tabella sottostante".