#masterplanterremoto: riaprono le antiche mulattiere dell’Acquasantano

#masterplanterremoto: riaprono le antiche mulattiere dell’Acquasantano

Il progetto, grazie al contributo della Fondazione Carisap, ha l’obiettivo di sviluppare il turismo di scoperta del territorio attraverso la riapertura e la mappatura di antiche vie di collegamento tra le principali frazioni e punti di interesse del territorio: 17 i sentieri individuati e circa 90 i Km da recuperare.

Ascoli – Entra nel vivo il progetto Le antiche vie mulattiere dell’Acquasantano, realizzato dall’Associazione Turistica Pro Acquasanta Terme insieme alla Fondazione Carisap e ad una rete di partner coattuatori nell’ambito del Masterplan Terremoto, il piano operativo di rilancio delle comunità colpite dal sisma da sei milioni di Euro stanziati dalla Fondazione.


Il progetto, che ha un costo di  163.550 Euro e ha ottenuto un finanziamento da parte della Fondazione di Euro 147.000, ha l’obiettivo di sviluppare il turismo di scoperta del territorio attraverso la riapertura e la mappatura di antiche vie di collegamento tra le principali frazioni e punti di interesse del territorio: 17 i sentieri individuati e circa 90 i Km da recuperare.


Già dal prossimo mese si procederà alla riapertura dei primi sentieri; alcuni dei 17 individuati saranno resi fruibili anche ai diversamente abili e dotati di segnaletica braille. Un sito internet dedicato farà invece da vetrina e contenitore agli eventi di riapertura e alle informazioni storico-naturalistiche e culturali a essi riferite. Il sito conterrà, inoltre, le mappe dei sentieri che potranno essere scaricate dai singoli escursionisti.


Un progetto strutturato e in linea con le esigenze del territorio – ha dichiarato Elisa Ionni, sssessore Turismo e Cultura del comune di Acquasanta Terme. - Un contenitore unico di natura, cultura, sport, turismo, formazione e sociale che vuole, da una parte colmare lacune pregresse, dall’altra essere nuova spinta, nuova energia e rigenerazione sia dei luoghi che dell’animo. A distanza di tre anni esatti dal primo sisma siamo certi che questo sia il miglior modo per prendersi cura del proprio territorio e garantirne la sopravvivenza attraverso una partecipazione consapevole e sostenibile di adulti e bambini, di turisti e appassionati, una riscoperta graduale di luoghi che hanno ancora molto da narrare”.