Chiesto alla Regione di accelerare sulla Banca della Terra: 'C'è la legge ma da tre anni attendiamo il regolamento attuativo'.
Ancona - Nelle Marche ci sono circa 700 ettari
di terreni in vendita ma il loro costo è alto e, nel tempo, è
aumentato molto di più che nelle altre regioni italiane. Costi
elevati che spesso sono un ostacolo per l'ingresso dei giovani in
agricoltura. È quanto afferma Coldiretti Marche nel commentare i
dati Ismea e l'ultimo studio Eurostat dal quale emerge che ogni
ettari di terreno nelle Marche vale 24.440 euro con un aumento di
circa il 32% tra il 2011 e il 2016.
Tra i terreni in vendita
623,55 ettari sono in provincia di Ancona, 73,98 in provincia di
Pesaro Urbino e circa 69,53 in provincia di Macerata. Ma a fianco a
questi sono numerosi e purtroppo non ancora censiti i terreni incolti
o abbandonati che potrebbero agevolare l'avvio di giovani imprese. E
pensare che una legge regionale ci sarebbe anche ma da tre anni se ne
attende un regolamento attuativo. Risale, infatti, al 2015 la legge
che istituisce la Banca della Terra nelle Marche, uno strumento che
avrebbe dovuto censire i terreni demaniali, incolti o abbandonati –
sia pubblici che privati – da mettere a disposizione (per
l'acquisto o in concessione) ai giovani. "Senza terra non c'è
impresa e senza impresa non c'è un futuro possibile per i nostri
territori – commenta Maria Letizia Gardoni, presidente di
Coldiretti Marche - Ripartire dal bene primario, dalla sua
disponibilità e dalla sua tutela e valorizzazione, è la scelta
necessaria che chiunque si occupi di politica ed amministrazione
locale dovrebbe affrontare. Per superare lo scoraggiamento di fronte
agli alti costi d'investimento per l'acquisto della terra, il
censimento e la fruizione dei terreni pubblici della nostra regione
sono più urgenti che mai al fine di accogliere la certa e
riconosciuta crescita rurale della nostra economia e le tante domande
di insediamento dei giovani marchigiani che qui vogliono restare e
realizzarsi".
Coldiretti Marche nei mesi scorsi ha
chiesto e sollecitato l'Ente affinché venga finalmente emanato, a
tre anni di distanza, il regolamento attuativo. La Regione ha accolto
la richiesta e si auspica un'approvazione a breve dello stesso.
L'interesse verso questo tema non manca visto che all'interno della
Programmazione dello Sviluppo Rurale 2014/2020 sono ben 544 i giovani
marchigiani che hanno fatto domanda di nuovi insediamenti.