Ascoli - Delusi ed
arrabbiati. La prima lettura in Senato della Legge di Bilancio, sulla
quale Cna aveva chiesto correzioni importanti, non ha prodotto
risultati. Ora la Cna auspica che Governo e Parlamento correggano
queste "dimenticanze" nel prossimo passaggio alla Camera
dei Deputati. E intanto in tutta Italia, e qui da noi nel Piceno,
parte la grande mobilitazione che va sotto il titolo di #bastablabla.
Secondo l'analisi
della Cna, questa Legge di Bilancio dimentica gli artigiani e le
piccole imprese. Artigiani e piccole imprese che rappresentano una
parte fondamentale del Paese, già gravata da una delle più alte
pressioni fiscali al mondo. La Legge di Bilancio, infatti, pur
impedendo il previsto aumento dell’Iva e confermando il complesso
delle incentivazioni sugli investimenti e il lavoro collegate a
Impresa 4.0, non persegue quel processo di riduzione della pressione
fiscale su artigiani e piccole imprese. Rimangono disattese le nostre
richieste in materia di deducibilità dell’Imu sugli immobili
strumentali, di esclusione dall’Irap per le attività di minore
dimensione, di ripristino dell’aliquota al 65 per cento per gli
interventi di efficientamento energetico. E non è tutto. Non solo
non si migliora la situazione ma si fa addirittura retromarcia su
importanti provvedimenti come l’Imposta sui redditi d’impresa e
il regime per cassa con la previsione del riporto delle perdite, già
introdotti lo scorso anno.
L’Imu su capannoni, laboratori e negozi è sicuramente il tributo più odiato dagli artigiani e dai piccoli imprenditori perché colpisce strumenti di lavoro, indispensabili a svolgere la propria attività, come se fossero seconde case, consentendo solo una molto limitata deducibilità dal reddito.
Nonostante le
sentenze della Corte costituzionale e della Cassazione, che hanno
sancito come artigiani e piccole imprese senza un’autonoma
organizzazione dei fattori della produzione non debbano pagare
l’Irap, continua a mancare un provvedimento di legge che li escluda
definitivamente dall’applicazione, evitando gli attuali
contenziosi.
Le agevolazioni
fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici si sono
dimostrate fin da subito uno strumento efficiente ai fini ambientali
e, innescando un circuito virtuoso, un robusto sostegno all'economia. Purtroppo, la parte più utilizzata di queste
agevolazioni è stata inspiegabilmente tagliata dal 65 al 50 per
cento della spesa, rendendo quindi la misura molto meno attrattiva
per chi volesse utilizzarla.
L’Imposta sul
reddito d’impresa (Iri) consente anche a una ditta individuale, a
una società di persone, a un artigiano o a un commerciante di pagare
le tasse separando il reddito d’impresa da quello personale, come
già avviene per le società di capitali, permettendo un giusto
risparmio fiscale ed evitando discriminazioni tra imprese. Tutto
sembrava pronto per l’entrata in vigore l’anno prossimo. Ma nel
disegno di Legge di Bilancio 2018, ora all’esame della Camera, è
previsto lo slittamento di un anno del provvedimento.
Il nuovo regime di cassa per la determinazione del reddito in contabilità semplificata interessa 2,2 milioni di imprese. Imprese che hanno chiesto di pagare Irpef e Irap solo sui redditi incassati. Ma senza la possibilità di riportare le perdite all’anno successivo questo non è possibile.
"Tutte le Cna d’Italia - spiega Francesco Balloni, direttore generale della Cna di Ascoli Piceno - hanno deciso di sensibilizzare l’opinione pubblica con una grande campagna, simultaneamente, a mezzo stampa, radio, tv, social media. Un’azione forte e d’impatto, contraddistinta dalla sigla: #bastablabla con tanto di sito dedicato www.bastablabla.cna.it. E questa è solo la prima iniziativa di una mobilitazione che, da adesso e fino a quando le nostre istanze non verranno prese nella giusta considerazione, coinvolgerà tutto il sistema nazionale dell'artigianato e delle Pmi".