Non si manifesta ancora tra le imprese di minore dimensione. I prestiti alle imprese sono leggermente diminuiti. Nel primo semestre del 2017 il numero di occupati nelle Marche è nuovamente calato e il tasso di disoccupazione è salito su un livello elevato nel confronto storico, appena al di sotto del dato nazionale.
Ancona - La ripresa ciclica, rafforzatasi in
Italia nei primi nove mesi del 2017, risulta nelle Marche ancora
debole e incerta. La performance dell'economia regionale, inferiore a
quella nazionale dall'inizio della crisi del 2008, è condizionata
dalle difficoltà del suo modello di specializzazione, orientato a
produzioni tradizionali, con ampia presenza di piccole imprese.
Dall'agosto 2016 l'attività economica è inoltre ostacolata
dalle conseguenze degli eventi sismici che hanno colpito una vasta
porzione del territorio regionale: l'operatività delle imprese più
vicine agli epicentri ha risentito del ridotto afflusso turistico e,
più in generale, delle difficoltà logistiche provocate dal sisma.
Un contributo alla ripresa dell'economia regionale potrà venire
dall'avvio dei cantieri per la ricostruzione: è attualmente in corso
la fase di smaltimento delle macerie, propedeutica a quella della
ricostruzione. In tutti i settori le aspettative a breve termine
delle imprese regionali sono improntate a ottimismo.
Nei primi nove mesi del 2017 l'attività
nel settore industriale è cresciuta in misura assai debole, frenata
dal comparto della moda ma sostenuta, anche grazie al buon andamento
delle esportazioni, dalla meccanica. La ripresa non si manifesta
ancora tra le imprese di minore dimensione. Il processo di
accumulazione del capitale si sta gradualmente rafforzando, ma rimane
modesto se confrontato con l'andamento del periodo pre-crisi. Nelle
costruzioni tarda il riavvio della produzione: il comparto beneficia
degli interventi di ristrutturazione edilizia favoriti dagli
incentivi fiscali, ma manca l'apporto delle nuove costruzioni.
L'ampio stock di invenduto, pur in graduale assorbimento, continua a
frenare l'attività e a imprimere pressioni al ribasso sui prezzi. Il
quadro congiunturale mostra segnali di miglioramento nel terziario.
La redditività delle imprese si è
stabilizzata su buoni livelli, non lontani da quelli pre-crisi,
favorendo la capacità di finanziare con risorse interne la moderata
dinamica dell'attività produttiva e degli investimenti; i prestiti
alle imprese sono leggermente diminuiti.
Nel primo semestre del 2017 il numero
di occupati nelle Marche è nuovamente calato e il tasso di
disoccupazione è salito su un livello elevato nel confronto storico,
appena al di sotto del dato nazionale. L'indebitamento bancario delle
famiglie prosegue moderatamente a crescere, sostenuto dai consumi,
specie di beni durevoli, e dall'acquisto di abitazioni.
Nel primo semestre del 2017 i prestiti bancari a clientela residente in regione sono risultati nel complesso stabili. Il calo dei finanziamenti alle imprese è stato controbilanciato dall'incremento di quelli alle famiglie. I sondaggi sulle banche delineano un rafforzamento della domanda di credito soprattutto da parte delle famiglie, cui corrispondono politiche d'offerta più accomodanti. Gli indicatori della qualità del credito stanno lentamente migliorando. Continuano a espandersi i depositi bancari, specie nella loro componente più liquida, e gli strumenti del risparmio gestito.
In allegato potete leggere e scaricare l'Aggiornamento congiunturale delle Marche per il 2017