Convegno sabato ad Ascoli e il bis a Caldarola
scoli - “L’avioturismo è destinato a
essere un’interessante nicchia di mercato, soprattutto
internazionale, sulla quale intendiamo spingere”. Così il
Presidente della Camera di Commercio, Gino Sabatini, presentando il
convegno dedicato al binomio turismo-volo sportivo, in programma
sabato 21 ad Ascoli Piceno presso la Sala Gialla della sede di Via
Mercantini. Si tratta di un primo passo, “ma già molto concreto,
per fare delle aviosuperfici e dei campi di volo un motivi di
attrazione del territorio e non solo del Piceno”.
Quella dell’avioturismo è “una
leva di sviluppo territoriale che fa sperimentare un altro modo di
viaggiare con un mezzo di trasporto affascinante, utilissimo anche
nelle emergenze”. E il ragionamento di Sabatini guarda a tutte le
Marche, “dove c’è terreno fertile per veder crescere gli spazi
riservati a questo sport (sono una ventina al momento)” e dove,
all’inizio di agosto, è stata inaugurata l’idrosuperficie del
Lago di Caccamo”. Non a caso, al convegno di Ascoli seguirà una
replica, il giorno successivo, a Caldarola, in provincia di Macerata:
due eventi che anticipano la prima edizione del rally italiano di
idrovolanti, in programma nel 2018, con il patrocinio tra gli altri
della Regione Marche e della Camera di Commercio di Ascoli Piceno.
“Il turismo è in lenta ma costante
ripresa e questa è una buona occasione per fare sistema a livello
regionale – osserva il Presidente dell’Ente camerale –,
coordinandoci con le altre regioni dove l’avioturismo si sta
sviluppando”. Le Marche, insomma, insieme a Puglia e Lombardia (e
anche Abruzzo, ndr.), “per mettere a rete le infrastrutture
esistenti e collegarle in modo organico con le strutture ricettive”.
Cesare Rossi, Presidente dell’Università Popolare del Mediterraneo
e ideatore del convegno, spinge infatti per creare “un circuito
interregionale destinato all’avioturismo e agli aviatori.
Del resto, i numeri del movimento sono impressionanti e danno forza al progetto: in Europa sono immatricolati oltre 150 mila aerei, “che costano spesso meno di un Suv di medie dimensioni, e i corsi per diventare piloti si moltiplicano di anno in anno”. Un “progetto lungimirante” lo battezza Sabatini: attirare i piloti del Nord Europa, offrendo loro standard qualitativi elevati, sia sul lato delle infrastrutture di volo che su quello dell’accoglienza. La stima è di circa 10 mila piloti che potrebbero distribuirsi nelle strutture alberghiere italiane. “Trovare altre modalità di fruizione del territorio declinabile per turisti con le ali – conclude Rossi - è una preziosa possibilità da prendere al volo”.