L’Hp Composites svetta nel mondo, punta sui giovani e con 360 dipendenti prosegue il suo progetto nel Piceno

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L’Hp Composites svetta nel mondo, punta sui giovani e con 360 dipendenti prosegue il suo progetto nel Piceno

L’azienda ascolana diventa più grande riconfermando la sua leadership a livello mondiale nel settore dei materiali compositi.  

Acoli - 23 milioni di euro di fatturato nel 2016, trend in crescita del +30% nel primo semestre del 2017, 360 dipendenti tra assunti a tempo indeterminato, tempo determinato e interinali. In previsione ulteriori 60 assunti come minimo nel prossimi tre anni. Terzo stabilimento in costruzione che le fa raggiungere una dimensione complessiva di di circa 14 mila metri quadrati.


E' la più grande realtà nel carbonio in Italia e tra le cinque più importanti in Europa. Aprirà nuove location in Francia e negli Stati Uniti dove i prodotti Hp Composites sono sempre più richiesti. Con la certezza che il Piceno resta la casa madre, intoccabile. Qui si punta sui giovani e sulla loro formazione. Ascoli Piceno alimenta la sua immagine nel mondo grazie ai telai e ai pezzi in carbonio che vanno in pista, un esempio per tutti è una delle gare più seguite al mondo: la "24 Ore di Le Mans".


Molte le donne che lavorano in Hp Composites.


Due milioni e 200 mila euro di reddito ripartiti nel 2016 tra i fornitori del Piceno.


Ora con Carbon Mind, la start up innovativa messa in campo, in Hp Composites si pensa anche all'utilizzo del grafene (un materiale costituito da uno strato monoatomico di atomi di carbonio, con uno spessore quindi equivalente alle dimensioni di un solo atomo. Ha la resistenza meccanica del diamante e la flessibilità della plastica).

La sfida ora è nell'automotive elettrico dove la leggerezza dei materiali di carrozzeria e telai deve compensare il peso delle batterie.


E Jacques Nicolet, l'imprenditore francese che ha creduto fortemente nelle competenze del Piceno sul carbonio, migliora di anno in anno il suo italiano come ha dimostrato oggi nel intervento di ringraziamento a collaboratori, fornitori e istituzioni.


E Mario Pesaresi, di Fondazione Marche (socio di minoranza in Hp Composites), ha tenuto ad evidenziare come occorrano soltanto poche idee ma precise e coerenti, con un imprenditore che sa cosa vuole e che per questo rischia, per creare un'azienda di successo senza soldi pubblici.


C'è comunque un'impresa che per il suo sviluppo guarda ora anche ai vantaggi che possono derivare dal riconoscimento di Area di crisi complessa nel Piceno: Hp Composites presenterà un progetto da 8 milioni di euro d'investimento.



La crescita di fatturato e delle risorse impiegate rafforzano la presenza di questa realtà nello scenario internazionale laureandola quale fulgido esempio sul territorio marchigiano, fornendo anche una connotazione industriale-tecnologica differente dalle altre realtà regionali.



A meno di un anno dal terremoto, che ha raso al suolo centri abitati e attività commerciali, circondati dalla crisi economica che ora più che mai fa sentire il suo peso, in un momento storico “difficile”, una nota positiva c’è, si conferma e arriva proprio dal territorio Piceno.


HP Composites, diventata leader a livello mondiale nella produzione di manufatti in materiali compositi avanzati rinforzati in fibra di carbonio, prosegue la sua inarrestabile corsa verso i prossimi obiettivi.

Un settore particolarmente complesso e di nicchia quello dei materiali compositi dove HP è riuscita brillantemente ad emergere ed essere considerata “il fiore all’occhiello” del made in Italy nel mercato automotive e motorsport.


Un appuntamento fisso ormai quello di HP, che all’incirca un anno fa esponeva i suoi risultati di gran lunga in controtendenza rispetto agli andamenti dell’economia attuale.


HP è una macchina in corsa che sembra non volersi fermare ma vuole continuare a crescere in modo coscienzioso, e lo sta facendo con l’attivazione di un terzo capannone di circa 4.500 mq che si aggiunge agli altri due stabilimenti ricoprendo una superficie pari a circa 14.000 mq. I lavori di costruzione sono già partiti grazie al supporto dell’Imprenditore, il Cav. Maurizio Borgioni, che ha rinnovato la sua fiducia in HP e nel progetto.


La messa in piedi del nuovo impianto si avvale del lavoro di terze imprese appartenenti al territorio. Una valutazione attenta quella di HP che ha fatto ricadere la scelta dei fornitori nel circondario, offrendo una possibilità di crescita a queste imprese, incentivando l’economia locale.


Per l’indotto, un giro d’affari in forte crescita, rispetto agli scorsi anni, che già nel 1° semestre del 2017 ha raggiunto i 2.2 M€ distanziandosi di poco dal risultato raggiunto al termine dello scorso anno.

Il bilancio dell’azienda ascolana continua ad avere un trend positivo. Il fatturato infatti al termine del 2016 ha registrato un + 27% chiudendo con circa 23 milioni di euro. E i risultati ad oggi fanno ben sperare. Nel primo semestre del 2017 si registra una crescita del 30% rispetto ai risultati raggiunti durante lo scorso anno.


Anche i numeri della produzione continuano a crescere: nel corso del triennio sono stati prodotti all’incirca 916 telai raggiungendo il picco massimo di 2 telai al giorno. Per i non addetti al settore potrebbe risultare un numero esiguo, ma si deve ricordare che le componenti strutturali di HP sono interamente realizzate a mano. La manifattura, il lavoro minuzioso di mani esperte sono il valore aggiunto che rende eccellente il prodotto finale. Le sue caratteristiche hanno vinto la sfida della concorrenza e ad oggi si stima che siano circa 1500 vetture, distribuite su tutto il mercato mondiale, con telai e componenti strutturali prodotti ad Ascoli.


Per HP sperimentazione e crescita sono le parole d’ordine che hanno portato alla creazione di una nuova Start Up dedicata alla ricerca di nuove tecnologie sui materiali compositi avanzati, Carbon Mind, diretta dall’Ing. Alessia Nardinocchi.


Questa nuova appendice di HP si identifica con una società di Servizi di Ingegneria ma anche con un incubatore di idee a 360°. La società si occuperà principalmente di industrializzazione di processi e di prodotti, ottimizzazione dei flussi di produzione, simulazioni virtuali dei processi tramite CAE e innovazione tecnologica.

La sfida però è quella di addentrarsi nel mercato del design industriale e del fashion design attraverso un approccio innovativo che permetta di coinvolgere tutti coloro che, con progetti non convenzionali, vogliano produrre qualcosa di “diverso” in composito su scala industriale e non.


Il legame con la terra di appartenenza e la sua crescita economica sono i nodi cardine per HP che ha deciso di farsi promotore, assieme ad altre 13 aziende, un progetto di vasta portata. Nasce infatti il “Polo dei Materiali Compositi” composto da realtà operanti nel settore della meccanica, dell’ingegneria, della formazione e dei materiali compositi per l’appunto.


Il programma ha come obiettivo principale quello di dare evidenza, sistematicità e struttura ad una rete di collaborazioni e relazioni tra le imprese di Marche e Abruzzo. L’intento del sistema di rete è quello di associare uno scopo di tipo finanziario con quello di crescita. Attraverso la costituzione di questo “consorzio” le opportunità di accesso a risorse finanziare (es. accesso a bandi, incentivi economici, ecc.) a livello regionale, nazionale ed Europeo saranno maggiori. Viene da sé che lo sviluppo di un supply chain verticale tra le aziende, porti una miglioria delle prestazioni di lungo periodo sia dei singoli che della collettività, oltre a creare una sorta di economia di aggregazione attirando l’attenzione delle altre imprese presenti sul territorio.

Un programma variegato e denso di obiettivi che permetterà uno sviluppo importante del territorio.



HP non ha fatto mancare, ancora una volta, la sua presenza all’ultima edizione della 24 ore di Le Mans, una delle più importanti manifestazioni automobilistiche a livello mondiale, che quest’ anno ha festeggiato il suo 85° compleanno. La carrozzeria e i telai del 38% delle vetture schierate sul circuito di de La Sarthe per le categorie LMP 1, LM P2 e GTE sono state prodotte dall’azienda ascolana. Il made in Ascoli si è reso protagonista anche di questa edizione: a salire sul podio per la categoria LM P1, la Porsche 919 Hybrid di Earl Bamber, Timo Bernhard e Brendon Hartley di cui HP Composites è appunto fornitore di diversi componenti della carrozzeria.


Le Mans è stato anche lo scenario perfetto per presentare le novità del mondo racing. Un’occasione che la Onroak automotive non si è fatta sfuggire: a 2 giorni dalla gara è stata presentata al pubblico la nuova Ligier JS P4. Il marchio non ha bisogno di presentazioni. A rendere pubblico il nuovo prototipo sportivo è stato proprio l’imprenditore e “gentleman driver” francese, nonché già azionista di maggioranza di HP Composites, Jacques Nicolet. La Ligier JS P4 si aggiunge alla gamma di vetture già prodotte da Onroak e HP collocandosi tra le categorie CN e LM P3. Omologata nella categoria FIA Free Formula Racing Cars (Gruppo E) è stata progettata per poter prendere parte a gare di livello nazionale e internazionale come la V&V Endurance Series, la 24H Proto Series, GT &Prototype Challenge, Spint Sèrie, la 25H di Tunderhill e la 12H di Abu Dhabi, Club &National Series.

La new entry sarà quindi prodotta negli stabilimenti di Ascoli Piceno, dove si procederà con la realizzazione della carrozzeria e delle parti strutturali in materiale composito (in fibra di Carbonio).

Il presidente di HP non è stato un semplice spettatore della competizione. Jacques Nicolet in squadra con il figlio Pierre e l’amico Erik Maris ha pilotato la Ligier JS P217 numero 33 del team EURASIA nella categoria LM P2, terminando la gara al 13esimo posto della categoria, nonché la sua personale 9° edizione di sempre.


Gli obiettivi per il futuro sono tanti come tanta è la voglia di fare che si respira in azienda. HP ha in progetto per i prossimi 5 mesi diversi investimenti che ammontano a circa € 2ML suddivisi tra infrastrutture e nuovi macchinari.


Numerose sono le iniziative: una delle tante è l’allineamento ai principi della nascente Industria 4.0.

L’intento è quello di posizionarsi in maniera sempre più importante nel mercato di produzione di massa, fermo restando il mantenimento della leadership sul mercato Motorsport, parte del corredo cromosomico di HP.

Una strategia lungimirante che porterà l’azienda verso l’industrializzazione della lavorazione dei materiali compositi. Un progetto che vede coinvolte già diverse case automobilistiche come il gruppo FCA (Fiat Chrysler Automobiles) per l’automotive e Porsche, Dallara, Ligier, Spark, Tatuus, Michelotto per il Motorsport.

E per realizzare tutto questo saranno necessarie altre risorse.


Un attaccamento quasi viscerale al territorio è l’elemento che sicuramente caratterizza quest’azienda. Già subito dopo il terremoto dello scorso agosto HP si è impegnata a sostenere la gente e le zone colpite con un aiuto concreto. Il gesto è stato dettato dalla volontà di arginare la potenziale dispersione di risorse e di talenti, come spesso succede, tra le popolazioni colpite nella propria terra.


Attraverso la sua scuola di formazione, Ecodime Italia e TCA (The Composite Academy) è stato attivato, in tempi record, un corso rivolto esclusivamente ai terremotati. Circa il 67% dei ragazzi coinvolti nel progetto sono ad oggi presenti in azienda.

L’attenzione alla divisione Education nasce dalla necessità di strutturare un’offerta formativa esclusiva coadiuvata dalla presenza di una forte domanda da parte di diverse imprese operanti nel settore. Trattandosi di un tipo di preparazione specializzata, sia in campo Automotive che Performance, la preparazione dei corsi è affidata a docenti selezionati ed esperti nel settore. Questa peculiarità ha permesso a TCA di poter erogare formazione ad aziende blasonate che operano nella Formula 1 e nel mercato endurance italiano e tedesco. Nel corso del triennio 2015- 2017 (1° semestre) sono stati attivati 12 piani di coaching, rivolti a personale interno ed esterno all’azienda, che hanno visto la partecipazione di circa 267 persone. Gran parte di queste ultime lavora tutt’oggi in HP.


Il numero delle risorse all’interno dell’azienda continua a crescere anche grazie all’attivazione di tirocini propedeutici all’inserimento nel mondo del lavoro (dal 2015 ad oggi ne sono stati attivati 50). Lo scorso anno si parlava di record di assunzioni e i dati del triennio riconfermano il primato; dal 2015 ad oggi sono state assunte 127 persone delle quali 108 provenienti da stabilizzazioni da contratti di lavoro interinale, a cui si aggiungono 19 risorse provenienti dai percorsi formativi mirati. Tirando le somme ad oggi in HP lavorano quasi 360 persone quasi tutte residenti tra Marche (235) e Abruzzo (99).

In questi anni difficili stiamo dando delle risposte concrete alla crisi e alla riduzione delle opportunità di lavoro”, afferma il Direttore Generale Ing. Abramo Levatoquando spesso si fa il nome di HP Composites lo si fa soprattutto per portare alla luce un caso di valorizzazione della forza lavoro, il lavoro come dignità della persona.


In materia di opportunità la notizia giunta lo scorso mese di maggio dalla Regione Marche è e sarà di grande aiuto non solo per HP ma per l’intera economia regionale. È stata attivata infatti “l’Area di crisi del Piceno” che permetterà, tra i diversi benefici, anche la possibilità di assumere nuova forza lavoro. Un’ occasione che HP farà sua: si stima infatti che nei prossimi tre anni potranno entrare a far parte della già numerosa famiglia altre 60 persone.


Per pensiero particolare in questa giornata dove i risultati e i successi la fanno da padrone HP lo rivolge a chi ha contribuito al raggiungimento di questi traguardi, il collega e amico Paolo Volponi, recentemente scomparso.