Confindustria Centro Adriatico, più servizi, più forza, più sostegno alle imprese

Confindustria Centro Adriatico, più servizi, più forza, più sostegno alle imprese

Il nuovo presidente è Simone Mariani, attuale presidente di Confindustria Ascoli Piceno, Giampietro Melchiorri, presidente di Confindustria Fermo, è il vicario. Direttore della neonata associazione è Giuseppe Tosi, attuale direttore di Fermo.

Confindustria Centro Adriatico è nata. Il voto all’unanimità delle due assemblee di Confindustria Ascoli Piceno e Confindustria Fermo, tenutesi a Villa Lattanzi, è il biglietto da visita.

Il nuovo presidente è Simone Mariani, attuale presidente di Confindustria Ascoli Piceno, Giampietro Melchiorri, presidente di Confindustria Fermo, è il vicario. Direttore della neonata associazione è Giuseppe Tosi, attuale direttore di Fermo.


“Sono contento di avere come presidente Simone Mariani, che è giovane, innanzitutto. È serio, competente e molto preparato. Il direttore sarà Giuseppe Tosi, ma verrà affiancato dal direttore di Ascoli Piceno Luciano Vizioli” spiega Giampietro Melchiorri.


Si riuniscono le due territoriali dopo 35 anni di divisione. “I tempi sono cambiati, come le regole dei mercati. Il cambiamento era necessario. Nel 2014 il vicepresidente nazionale Pesenti diede delle linee ben chiare: servivano associazioni su base preferibilmente regionale o quantomeno interprovinciale” spiega il direttore Giuseppe Tosi che assieme a Vizioli e ai due presidenti ha lavorato al nuovo statuto e alla nascita della newco.


I numeri sono importanti: 800 imprese che si riuniscono con due milioni di introiti contributivi. Oltre 200 imprese nel settore moda-calzaturiero, 113 nel terziario, 70 nella metalmeccanica, 70 nell’edilizia, 50 negli accessori e 50 nell’agroalimentare. Cresce il turismo che arriva a 40 aziende. Un ruolo importante lo giocano la plastica, i trasporti, la meccanica e l’edilizia. “Copriamo ogni settore dell’economia del territorio”.


Guiderà questa Confindustria Simone Mariani: “Una organizzazione più solida, veloce e con la voce più forte grazie a strumenti, competenze, servizi efficienti ed efficaci, grazie a funzionari aggiornati. Tutto questo possiamo dare ora che lavoreremo insieme”.


Sostegno alle imprese, in primis a quelle colpite dal terremoto con nuovi servizi che Ascoli ha già pianificato, come i vademecum per orientarsi tra la legislazione e i decreti governativi in continuo cambiamento, e che fermo aiuterà ad ampliare. “Da oggi abbiamo una organizzazione con le spalle larghe che avrà la forza di rappresentare gli interessi sani rispetto alla burocrazia pubblica” aggiunge Mariani.


L’unione tra le due territoriali è stata accolta con entusiasmo dalla Confindustria Nazionale. “La commissione nazionale si è riunita ieri e ha deliberato il riconoscimento per Confindustria Centro Adriatico di una rappresentanza in Consiglio generale. Noi non eravamo certi della premialità, perché non scontata. La commissione ha apprezzato la fusione tra Ascoli e Fermo, sia perché abbiamo superato una lunga storia di divisione, sia perché abbiamo dichiarato di procedere con una fusione completa e totale e definitiva. Senza ripensamenti”.


I prossimi step sono chiari e programmati: “I due presidenti si siederanno dal notaio per la costituzione ufficiale della newco. Dopo le ferie, tra settembre e ottobre, riprenderanno lavori e si procederà nella costituzione degli organi. Presidente e vicario sono stati già nominati. Verrà nominato il consiglio di presidenza e il consiglio generale. Contestualmente verranno rinnovate le sezioni, sono una quindicina, con il principio della pari rappresentanza dei due territori”.


Per il momento restano divisi patrimoni, crediti e debiti. “Valuteremo la soluzione migliore. Roma ci ha consigliato di creare una Fondazione, lo valuteremo nei prossimi mesi” concludono i direttori che ribadiscono: “Da alcuni anni il rapporto con gli associati è cambiato. Se fino a qualche anno fa il rapporto consisteva nella richiesta di aiuto dall’azienda all’associazione. Oggi il rapporto è diverso. Le imprese sono impegnate e hanno bisogno di essere stimolate e cercate. Questo faremo insieme e lo faremo con una struttura mobile, che non avrà case fisse. Saremo dove serve alle imprese e soprattutto di proporremo”.