Bando regionale con 17 milioni di euro per Piceno, Fabrianese e Pesarese

Bando regionale con 17 milioni di euro per Piceno, Fabrianese e Pesarese

Illustrate in Confindustria le regole per attingere alle risorse previste per le micro e piccole imprese. Massima premialità per chi crea occupazione e attinge dalle liste di mobilità. Risorse per chi ha delocalizzato e ora vuol tornare in Italia.

Ascoli - Ci sono 17 milioni per le aree di crisi del Piceno, del Fabrianese e del Pesarese nel bando che sta per essere emanato dalla Regione Marche. Dopo l'introduzione dei presidenti Simone Mariani (Confindustria) e Gino Sabatini (Camera di Commercio), lo schema e le possibilità sono state anticipate ieri in un affollato incontro presso Confindustria di Ascoli Piceno in sede politica dalla vice presidente Anna Casini, dall'assessora Manuela Bora e dall'on. Luciano Agostini. 

Poi la tavola rotonda tecnica con Fabrizio Costa (segretario generale Regione Marche), Roberta Maestri (dirigente Attività produttive Regione Marche) e Fabio Montanini (dirigente Politiche del lavoro Regione Marche), è entrata nel dettaglio sulle regole per attingere a queste risorse.

Si tratta di un bando che completa il quadro di provvidenze messe in campo dal Mise con il riconoscimento di area di crisi industriale complessa per Piceno e Val Vibrata (Abruzzo) per investimenti che partono da 1 milione e mezzo di euro in su. 

Il bando regionale, che "preleva" risorse dai fondi comunitari Fesr e Fse, è indirizzato alle esigenze di sviluppo del micro e piccole imprese con investimenti minimi che vanno da 100 mila euro fino ad un massimo di 1 milione e mezzo di euro.

Due sono i requisiti cruciali per avere i finanziamenti sui progetti creare occupazione e attingere dalle liste di mobilità. Sono i due punti con premialità super nella valutazione dei progetti che le imprese presenteranno.

Grande attenzione alle start up, non solo quelle innovative, che dovranno dimostrare di essere state avviate non oltre i tre anni dalla pubblicazione del bando regionale. 

Ci sono anche risorse a chi ha delocalizzato e ora vuol tornare in Italia. 

L'iter per l'accordo di programma dell'area di crisi complessa, invece, dovrà essere concluso entro 10 mesi a partire da febbraio, mese nel quale è stato siglato il riconoscimento.

E' stato evidenziato come quest'area di crisi complessa sia la prima in Italia a valenza interregionale (Abruzzo e Marche).

"A fianco del territorio", è l'assicurazione di Luciano Goffi, Ad di Nuova Banca Marche, che ha anche sottolineato come, nonostante la forte iniezione di liquidità della Bce, gli investimenti delle piccole imprese siano pochi. La speranza è che questo bando dia l'innesco a nuovi investimenti.




Negli allegati la Scheda sintetica del bando