Nel testo viene esplicitamente inserito che, per far fronte al fondo sulla povertà, sia possibile “razionalizzare” (tagliare) prestazioni anche di natura previdenziale.
Togliere risorse a chi sta male per darle a chi sta peggio ci sembra una operazione scellerata che respingiamo fermamente invitando il Governo a cercare risorse nella fiscalità generale ed in una azione seria di contrasto all’evasione fiscale.
Le pensioni di reversibilità, al centro della manovra prevista, sono il frutto dei contributivi versati nel corso della vita lavorativa.
Nelle Marche sono circa 27.418 (dati 2014) i percettori di pensione di reversibilità di cui 89.17 % donne con un importo che si concentra prevalentemente sotto la soglia di 750 € al mese.
I dati evidenziano come ad essere più penalizzate sono proprio le donne che già oggi percepiscono pensioni basse e la previsione dell’entrata a regime del sistema “contributivo” porterà un ulteriore aggravamento.
In questi giorni ci sono state diverse precisazioni da parte del Governo ma riteniamo che, per passare dalle dichiarazioni di non voler intervenire sulle pensioni di reversibilità a fatti concreti, occorra stralciare la norma sulla reversibilità dal Disegno di Legge.