Firenze – A seguito del così detto “Decreto Salva Banche” che ha inguaiato decine di migliaia di risparmiatori, mandando in fumo quasi un miliardo di euro di risparmi dei clienti delle 4 banche coinvolte (Banca Delle Marche, Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara, Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti), sono iniziati a volare gli avvoltoi che speculano sulle disgrazie altrui.
Già si leggono sui giornali le paginate agiografiche relative ad avvocati (o presunti tali) che sbandierano centinaia di fantomatiche sentenze vinte contro le banche e che chiedono acconti (spesso in contanti) per iniziare cause che promettono essere vincenti.
Molti clienti possono cadere in questa trappola e conferiscono mandati a questi avvoltoi. Purtroppo, le persone che hanno subito gravi danni, sono anche soggetti in uno stato di particolare debolezza psicologica e tendono a credere più facilmente a coloro che gli prospettano ciò che le loro orecchie vorrebbero sentir dire, piuttosto che coloro che gli raccontano i fatti così come stanno. Su questa debolezza, questi personaggi fanno lauti guadagni. Noi li chiamiamo “i professionisti della ri-truffa”.
Mettiamo quindi in guardia coloro che hanno azioni o titoli subordinati delle banche coinvolte: prestate molta attenzione sia a conferire mandati di tutela legale-giudiziale, e, ancor di più, a versare acconti a professionisti dei quali non si abbia la ragionevole certezza che siano preparati in materia.
E' necessario prestare attenzione anche a pseudo “class-action” o iniziative “collettive” che richiedano il versamento di quote. Spesso sono iniziative improvvisate con scarsissima o nulla possibilità di arrivare a risultati concreti.
La tutela dei risparmiatori coinvolti passa attraverso una un'analisi specifica delle modalità con le quali sono state vendute loro queste obbligazioni.
Avevano il corretto profilo di rischio? Erano stati correttamente informati della differenza esistente fra un'obbligazione normale ed una subordinata? Cosa può provare la banca? Ricordiamo, infatti, che in questa materia vige l'inversione dell'onere della prova: è la la banca che deve dimostrare di aver agito con la dovuta diligenza, correttezza e trasparenza e non il contrario.
Per questo abbiamo ha organizzato un servizio gratuito di primo intervento legale per coloro che sono stati coinvolti in questa vicenda. I professionisti che compongono il pool di prima assistenza legale predisporranno una lettera di reclamo alla banca e di richiesta di documentazione che, inviata dalla banca presso la sede nazionale dell'Aduc, verrà analizzata caso per caso.
Al risparmiatore verrà inviata una email con un parere circa l'opportunità o meno di proseguire l'azione contro la banca. Naturalmente, coloro che si avvarranno di questo servizio, riceveranno anche le informazioni sui provvedimenti governativi che sono in corso di emanazione.
Qui i nostri ultimi approfondimenti in merito:
http://www.aduc.it/comunicato/risparmi+investimenti+lupo+perde+pelo+ma+non+vizio_23719.php
Per avvalersi di questo servizio è necessario compilare questo modulo: http://www.aduc.it/iniziative/firma/id/8