Roma - BancaMarche è salva. Il Consiglio dei ministri ha varato il decreto legge per il salvataggio di CariFerrara, Banca Marche, Popolare dell'Etruria e CariChieti. Il provvedimento consente di dare continuità all'attività creditizia e ai rapporti di lavoro tutelando pienamente i correntisti.
Nel decreto non si prevede alcuna forma di finanziamento o supporto pubblico alle banche in risoluzione o al Fondo nazionale di risoluzione. Inoltre, "i provvedimenti di avvio alla risoluzione non prevedono il ricorso al bail in".
Il decreto è stato emanato dopo il via libera ufficiale dalla Commissione Ue al salvataggio delle 4 banche italiane.
Il fondo di risoluzione erogherà 3,6 miliardi alle banche ponte, per capitalizzarle e per coprire la differenza negativa fra gli attivi trasferiti e le passività.
L'operazione sarà finanziata dai contributi delle banche al fondo. Inoltre nasce un'unica bad bank per i crediti deteriorati dei 4 istituti di credito.
Nella bad bank confluiscono le sofferenze delle 4 banche che subiranno una massiccia svalutazione da 8,5 a 1,5 miliardi di euro in modo da agevolarne presto la vendita sul mercato. Lo prevede il piano approvato oggi secondo quanto rende noto la Banca d'Italia. I crediti "saranno venduti a specialisti nel recupero crediti o gestiti direttamente per recuperarli al meglio".
Le 4 banche ripulite dai crediti deteriorati che nascono a seguito del piano di salvataggio e risoluzione sono la "Nuova Cariferrara", "Nuova Banca Etruria", "Nuova Banca Marche" e "Nuova Carichieti".
Il salvataggio viene fatto da anticipazioni da Unicredit, Gruppo Intesa e UbiBanca. Saranno nominati subito dei Commissari speciali per l’attività a partire da lunedì.