Adriabus: 'La Provincia ci deve 1 milione di euro da luglio 2014'

Adriabus: 'La Provincia ci deve 1 milione di euro da luglio 2014'

Il debito ha raggiunto una dimensione così preoccupante da mettere seriamente a rischio i servizi, l'erogazione degli stipendi e, perdurando lo stato delle cose, una ventina di posti di lavoro

Pesaro - Da luglio 2014, la Provincia di Pesaro e Urbino non fa fronte al pagamento di parte dei corrispettivi contrattuali che deve ad Adriabus per il suo servizio: si tratta di una cifra ormai vicina al milione di euro.


Il debito ha raggiunto una dimensione così preoccupante da mettere seriamente a rischio i servizi, l'erogazione degli stipendi e, perdurando lo stato delle cose, una ventina di posti di lavoro.

La spiegazione tecnica del mancato saldo è una vicenda che non riguarda Adriabus, ma che l'azienda di trasporto sta subendo.



La situazione è diventata insostenibile, perché - se ragionevoli ritardi sui pagamenti sono diventati fisiologici - il blocco che dura ormai da 15 mesi non è più accettabile.

Finora, Adriabus è riuscita a far fronte a questo mancato introito con il ricorso alle banche, ma è evidente che tali situazioni sono diventate insostenibili dal punto di vista economico, con costi consistenti in termini di interessi e spese.



Se dovesse perdurare la situazione debitoria da parte della Provincia, dunque, oltre a non essere garantiti gli stipendi e le tredicesime di dicembre, da gennaio saranno a rischio alcuni servizi di trasporto di primaria necessità e una ventina di posti di lavoro, perché senza quelle risorse è materialmente impossibile continuare ad erogare la stessa quantità di servizi.



E' evidente, infatti, che senza quel milione di euro, e la cifra aumenta di mese in mese, sarà impossibile sostenere l'attuale livello di spesa: stipendi, gasolio, manutenzione mezzi, assicurazioni delle vetture, senza considerare poi che Adriabus si vedrebbe minata la possibilità di partecipare alle gare per l'affidamento del servizio, che potrebbero essere indette nell'arco del 2016, gare che certamente prevederanno importanti investimenti, certamente impossibili senza il riconoscimento di quanto oggi dovuto.

A quel punto, è chiaro a tutti il danno che le aziende, ed i rispettivi soci, verrebbero a subire.

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