Nelle Marche le opere incompiute dell'Anagrafe nazionale

Nelle Marche le opere incompiute dell'Anagrafe nazionale

 Nelle Marche sono 17 le opere nel 2015, mentre sono 20 le incompiute nel 2014, di queste 8 a Pesaro, 5 ad Ascoli, 4 in Ancona e 3 a Macerata.



    

Il Dipartimento Sicurezza sul Lavoro di CGIL CISL UIL di Ascoli Piceno ha analizzato  l’elenco del Ministero delle Infrastrutture (MIT) sull’Anagrafe delle Opere pubbliche Incompiute di interesse nazionale.

A oggi risultano 649 le opere pubbliche Non completate, numero che varierà con i dati della Sicilia mancanti.

Com’è noto l’Anagrafe è dell’articolo 44 bis del DL 6 dicembre 2011, successivamente convertito nella legge 214/2011, ma divenuto operativo nel 2013 con successivi decreti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. E’ quindi il terzo anno che si realizza.

 Nelle Marche sono 17 le opere nel 2015, mentre sono 20 le incompiute nel 2014, di queste 8 a Pesaro, 5 ad Ascoli, 4 in Ancona e 3 a Macerata.


Solo un’opera è stata definita al 100% ed è fruibile solo il 30% delle strutture.

Spesi 65.131.376 euro. Occorreranno altri 28.089.488 euro per ulteriori oneri di ultimazione.

Questo è l’elenco numerico delle opere incompiute per amministrazione regionale e Mit.



Secondo i dati del Ministero nella provincia ascolana, riferimento anno 2014, al 17/06/2015, risultano solo questi lavori (vedi allegato):

 

1.                  Comune di Folignano - Belvedere Primo Stralcio Sala Consiliare

 

2.                  Comune di Colli del Tronto - Realizzazione Sottopasso Ferroviario Via U. Foscolo;

 

3.                  Comune di Grottammare - Nuovo Polo Scolastico Comprensivo Zona Ischia.

 

Che cosa dire?

 

La quasi inconsistenza di questa tipologia di opere nella nostra provincia nonostante la grande domanda di infrastrutture e opere pubbliche, si scontra con la drammatica crisi presente nella zona.

 

La carenza di infrastrutture presente nel nostro territorio si ripercuote sullo sviluppo del territorio, sulla progettualità, sull’efficienza  e sull’occupazione, sul reddito, sull’appetibilità del territorio verso nuove imprese.

 

I ritardi della pubblica amministrazione e spesso la sua inefficienza e l’incapacità (vedi da ultimo i rischi sul mancato utilizzo di fondi specifici per la realizzazione del Villaggio Pescatori a San Benedetto del Tronto).

 

La politica, ad ogni livello, deve porsi il problema dell’efficienza e della burocratizzazione della pubblica amministrazione e non correre i rischi per mancato utilizzo dei fondi europei (Sud Italia) e regionali e/o nazionali che molte volte non permettono la realizzazione di opere (vedi come dett6o la vicenda di San Benedetto del Tronto).

 

L’aumento ingiustificato dei costi delle opere, con il relativo ritardo sull’utilizzo delle stesse da parte dalla collettività, l’errata previsione di spesa, (poichè per il completamento saranno necessari ulteriori risorse) gli appalti nella stragrande maggioranza al massimo ribasso, con introduzioni di sub appalto diventano uno spreco.

 

La necessità di investimenti è la priorità di questo momento, a partire da quelli pubblici, che possono aiutare la ripresa di un settore come l’edilizia  ma che deve essere accompagnato da misure che diano certezze sulla realizzazione delle opere, della qualità delle stesse, sulle condizioni dei lavoratori, che ci permettano confronti con il resto dell’Europa.

 

Chiediamo alla Regione Marche di verificare le cause, di intervenire verso il MIT affinché si trovino le dovute  soluzioni sia per gli investimenti necessario al nostro territorio, sia per le incompiute.