Ascoli – La Rete del Travertino Piceno è finalmente realtà. Si è infatti costituita ufficialmente oggi 28 maggio, con la firma degli aderenti davanti al notaio Calvelli e la nomina del comitato di gestione. Su iniziativa del Bacino Imbrifero del Tronto, la rete inaugura un’alleanza storica e dunque strategica tra le aziende del travertino per favorire la crescita delle imprese del comparto e soprattutto, del territorio. A vigilare su di essa e a stimolare la sinergia più efficace per il Piceno, su tutti l’ente promotore, il Bim del Tronto, impegnato ancora una volta, nella valorizzazione economica e sociale della comunità e nel rilancio produttivo del Piceno.
La costituzione della Rete del Travertino costituisce la naturale prosecuzione del cammino avviato con la manifestazione “Sorgenti del Travertino”, per la promozione di una delle principali voci dell’economia locale, che identifica in modo univoco il territorio di Acquasanta Terme e del Piceno intero.
La Rete si prefigge di mettere a sistema gli imprenditori della filiera produttiva del settore travertino nei mercati internazionali. Una sfida che passa anche attraverso l’utilizzo di due marchi, acquistati dal Bim Tronto e registrati: il “Marchio del Travertino del Piceno”, che lega la pietra naturale locale alla storia del territorio, disciplina e garantisce le sue caratteristiche estetiche e tecniche, e il “Marchio delle Lavorazioni del Travertino Piceno”, che certifica prodotti e progetti innovativi sia in termini di design che di lavorazione tecnica.
Due marchi capaci di trasmettere al mercato una promessa d’innovazione e una garanzia di qualità e che saranno concessi in comodato d’uso a tutti gli imprenditori aderenti alla Rete Travertino Piceno.
“Siamo molto orgogliosi – spiega il presidente del Bim Tronto, Luigi Contisciani – della sinergia che si è creata tra chi lavora nel settore del travertino. Vogliamo valorizzare un settore che è peculiare del Piceno, da Acquasanta Terme fino a Castel Trosino, e che fino a ora, forse, è stato poco protetto e utilizzato.
Nelle cave dell'Acquasantano, ad esempio, si tagliano blocchi che poi prendono il largo per la Cina, un sistema che non tiene conto del valore aggiunto che si produrrebbe lavorando e trasformando questo prezioso materiale nella nostra zona.
Miriamo a creare una nuova economia. L’estrazione e la lavorazione del travertino piceno costituiscono una delle più importanti attività per l’industria e il commercio della zona montana. Per questo, l’ente che presiedo ha accolto con estremo favore la proposta di diverse aziende locali del settore lapideo di realizzare un’alleanza strategica tra cavatori e laboratori. Lavoriamo per un Piceno forte”.