Ascoli - HP Composites ha chiuso l'esercizio 2014 con un fatturato di 14,7 milioni di euro (quasi doppio rispetto al 2013 con 8 milioni) e con un risultato in utile. E fa di Campolungo (Ascoli Piceno) “Carbon Valley” nel mondo per la sua leadership nella realizzazione di telai, carrozzerie e ricambi per l'automobilismo sportivo.
All'interno del capannone industriale da 6 mila metri quadrati (presto se ne aggiungerà un altro da 5 mila) lavorano circa 200 persone. Cento di loro sono dipendenti organici all'azienda, gli altri con tipologie diverse di contratto.
Effetto Jobs Act
Bene, è proprio qui che nel Piceno
c'è un esempio del positivo impatto del Jobs Act.
«Stabilizzeremo
dalle 20 alle 25 persone quest'anno – dice
l'ing. Abramo Levato
– grazie alla forte determinazione del presidente Jan Nicolet che
su questa impresa ha investito molto.»
Qual è il segreto per questa start up nata nel 2010 sulle “ceneri” di un polo del carbonio nel limitrofo Abruzzo che ha attratto l'interesse della Fondazione Marche, ora al 6% in un capitale di 4 milioni e mezzo di euro interamente versato da Jan Nicolet, l'imprenditore francese che ci ha creduto?
Sono appunto le “ceneri”.
Tutt'altro che negative, queste rappresentano le competenze
professionali sulle quali si può costruire una nuova impresa. E'
arcisicuro di questo assunto Mario Pesaresi, vice presidente
di Fondazione Marche.
«E'
soltanto sulle competenze professionali, sulle risorse umane – dice
Pesaresi – che
un'impresa può nascere e consolidarsi, perché le idee da sole non
creano realtà produttive”.
Ci pare di capire che essere imprenditore è un po' come il buon cercatore di funghi che conosce le poste e sa dove cercare riconoscendo molti indizi. Soltanto così può riempire il suo cestello di prelibatezze.
E se in quel prato, in quel bosco c'è un tipo di funghi è molto probabile che se ne trovino anche di specie diverse.
E'
su questa ardita metafora che nasce il progetto TCA (The Composites
Academy), cioè una formazione fatta da Ecodime Italia, che prevede
2.500 dipendenti da formare negli stabilimenti di HP Composites, con
una importante ricaduta sul territorio piceno.
Si tratta di
formazione del tutto originale perché per la prima volta gli allievi
lavoreranno con attrezzature tecnologiche di ultima generazione
utilizzate, appunto, per la produzione di HP Composites.
“Un manufatto in carbonio – afferma Frank Molinari – Direttore Sviluppo Ecodime Italia - ha insito una percentuale manifatturiera importante.
Le risorse quindi che operano in questo settore debbono disporre di competenze derivanti da percorsi formativi di alto livello.
Alla luce di queste considerazioni abbiamo deciso di investire in un Centro di Formazione specifico nei materiali compositi che verrà ubicato nella ormai nota “Carbon Valley” della regione Marche in provincia di Ascoli Piceno.
Un investimento globale di circa 2 milioni di euro per un totale di circa 2.500 allievi previsti nei prossimi 5 anni, faranno di Ecodime Italia TCA (The Composites Academy) un riferimento internazionale per le Aziende del settore.
Dunque, un contributo importante all’economia del territorio marchigiano e di conseguenza all’occupazione alla luce della crescita esponenziale di produzione dei manufatti in carbonio.”
Nel frattempo sono stati presi anche dei contatti con l'Università Politecnica delle Marche per sviluppare ancora di più la ricerca, fattore essenziale in una impresa che fa dell'innovazione la sua ragion d'essere.
Da poco tempo Ecodime Italia ha ricevuto al certificazione ISO 9001 ed è entrata in Assocompositi che raggruppa circa 60 aziende del settore in tutta Italia.
La presenza di un'impresa che basa il suo business sull'innovazione tecnologica produce effetti positivi a medio e lungo termine.
Cosa sta per generare “The composites academy” con la sua formazione?
Nel territorio piceno e in quello marchigiano di certo un forte scossone al sistema scolastico, soprattutto agli insegnamenti professionali e tecnici.
Perché, anche se la formazione di Ecodime Italia è rivolta a clienti nazionali e internazionali che pagheranno questa formazione, tuttavia il sistema scolastico dovrà tenere conto che c'è una nuova possibilità di occupazione in un settore manifatturiero tutt'altro che maturo.
E HP Composites si dice pronta alla collaborazione con questo ineludibile settore di crescita che è la scuola, quella però al passo con le richieste di un mondo in evoluzione costante e velocissima.
Per l'impatto economico nelle Marche c'è la distribuzione di 1 milione e 600 mila euro su 108 imprese nell'indotto.
Un esempio è quello della azienda di Adriano e Stefano Vellei nel Piceno alla quale è stata affidata la verniciatura di parti della Ferrari 458.
HP Composites, è impegnata in tutte le fasi: dallo studio alla progettazione fino allo sviluppo, fabbricazione e produzione di componenti in fibre di carbonio nel settore automobilistico, motociclistico, aeronautico e racing in generale.
In quattro anni ha realizzato 620 automobili di carbonio e nella prossima edizione della 24 Ore di Le Mans 11 vetture sulle 20 in partenza nella categoria LMP2 proverranno dalla stabilimento ascolano.
La sua strategia di mercato si basa
sulle simulazioni, risultate molto attendibili, che vede nel 2018
salire all'82% il mercato dell'automotive.
Per contribuire al
risparmio energetico con la riduzione di consumi e diminuzione
dell'emissione di CO2, gruppi come Bmw stanno adottando il carbonio
per le grandi produzioni di serie.
HP Composites è gestita da un imprenditore francese Jacques Nicolet (Presidente e Amministratore Delegato di HP Composites, nonché socio di maggioranza) che ama l'Italia e da Fondazione Marche che ha investito nel capitale. Entrambi credono nell'iniziativa che vuol fare di Ascoli Piceno il fulcro del distretto dei materiali compositi in fibra di carbonio.
La compagine societaria vede tra i principali costituenti la ABM Holding quale socio di maggioranza con il 52% circa, la HPC Holding con i 42% circa e la Fondazione Marche con il 6% circa.
“Sono molto soddisfatto dei risultati ottenuti da HP Composites nel 2014 – ha detto Jacques Nicolet, Presidente e Amministratore delegato di HP Composites - Pur garantendo una forte crescita, il 2014 è stato un anno di riorganizzazione e gli sforzi compiuti costituiscono la base per il nostro sviluppo futuro.
Abbiamo potuto raggiungere questi risultati grazie alla forte collaborazione e alla fiducia costantemente rinnovata della Fondazione Marche.
La Fondazione Marche ha sempre facilitato la nostra integrazione nel tessuto industriale regionale, facendo in modo che ci trovassimo bene nelle Marche.
Sempre con il sostegno della Fondazione Marche, stiamo definendo le strategie aziendali a corto e lungo termine.
Questa condizione privilegiata ci ha invogliati ad investire nuovamente nella Regione, nel settore della formazione, con Ecodime Italia che opera già nel settore della formazione in ambito automotive e che, adesso, si dedicherà all’universo dei compositi.
Una vera e propria Accademia dei Materiali Compositi, che formerà personale specializzato da impiegare nelle produzioni tecniche in diversi ambiti: dall’automotive all’aeronautico, dal nautico all’industriale, passando per gli atenei e le scuole di specializzazione.
L’obiettivo è quello di concentrare sul territorio piceno tutte le competenze del settore per diventare un riferimento a livello internazionale per tutte quelle aziende costruttrici che stanno implementando produzioni di serie e che necessitano rapidamente di figure professionali qualificate, ad oggi non ancora disponibili.”
“HP Composites - aggiunge Mario Pesaresi - ha superato le difficoltà iniziali di avviamento unendo progettualità e risorse umane. Il capitale di rischio è sottoscritto principalmente da ABM Holding, soci di maggioranza che hanno dimostrato di credere concretamente in questo progetto con un impegno finanziario senza il quale non saremmo ora a festeggiare. I risultati in corso e quelli prospettati dovranno vedere partecipi come soggetti attivi, come opportunità di investimento, anche gli istituti di credito a supporto dello sviluppo locale”.
“E’ per me un onore ed un grande prestigio raccogliere – ha detto Abramo Levato - general manager di HP Composites ed Ecodime Italia - la sfida sottopostami l’anno scorso da Jacques Nicolet. Capitalizzare tutta la mia esperienza maturata in questo ambito negli ultimi 13 anni sono sicuro possa dare un ottimo supporto ad una squadra di persone profondamente motivate e particolarmente competenti. La realtà HP è davvero entusiasmante, lavorare per i grandi marchi dell’automobilismo, confrontarsi quotidianamente con progetti sempre differenti è non solo stimolante ma professionalmente prezioso.
Il potenziale di HP è enorme, lo dimostrano i numeri ma anche la fiducia che clienti consolidati e nuovi ci stanno dimostrando. Siamo ancora all’inizio di un percorso molto sfidante dove i numeri sicuramente contano ma dove le persone sono la reale ricchezza di una lavorazione molto particolare e prestazionale.
Trovare le competenze sul territorio, doverle inserire dall’oggi al domani per far fronte a picchi di produzione estemporanei è di vitale importanza per un’azienda che deve fare bene ed in fretta. Il mondo delle corse non aspetta. E’ proprio da questa consapevolezza che nasce l’esigenza di supportare il mercato di competenze formate. Già l’anno scorso si sono susseguiti diversi corsi di formazione che destinavano le risorse a mercati aeronautici piuttosto che da competizione.
Il riscontro positivo degli utilizzatori finali ha poi sancito quella che prima poteva essere un’ipotesi in una certezza. Crescita ponderata per consolidare una realtà industriale giovane ma esperta saranno il credo di HP per i prossimi 2 anni per poi collocarsi definitivamente tra i principali players mondiali di settore.”
Bruno Bucciarelli, presidente di Confindustria Ascoli Piceno, sulla scorta di un segnale positivo come HP Composites, fortemente voluta da Confindustria nel Piceno, era in partenza per Roma, dove al Ministero, insieme alle istituzioni andava a chiedere una parità di trattamento rispetto ai vantaggi ottenuti da altre regioni e territorii italiani. Insomma la possibilità di partire dalla stessa linea di traguardo perché le imprese tornino a produrre nel Piceno.