Ascoli - Giancarlo Collina, segretario provinciale della Cgil di Ascoli Piceno e il collega Ubaldo Falciani, resposabile dei chimici dello stesso sindacato interrogano la politica e gli imprenditori del territorio perché si dia una scossa formidable contro la drammatica situazione di crisi.
Collina e Falciani evidenziano apatia, mancanza di protagonismo imprenditoriale e politico nonostante esistano azioni e possibilità che altri territori, come nel Lazio (Anagni e Frosinone), hanno saputo sfruttare creando investimenti per milioni di euro insieme ad Invitalia ad esempio nel settore della chimica.
La Cgil di Ascoli prende spunto dal monitoraggio di Bankitalia nelle Marche per spronare ad invertire la rotta.
" Il Report Banca d'Italia - dice Giancarlo Collina - descrive un quadro economico fragile. La Ripresa dell'export compensa solo parzialmente la
debolezza della domanda interna. La crisi dell'edilizia si è intensificata così come il calo occupazionale. C'è da registrare la riduzione del credito e il deterioramento della sua
qualità. Le Imprese hanno ridotto gli investimenti già, peraltro,
bassi. E su 4.700 società di capitali tra il 2006 e il 2012,
risulta un forte indebitamento ed una forte quota della componente
bancaria (i debiti superano i patrimoni).
Le crisi e le procedure
concorsuali-fallimenti sono in aumento: nelle Marche 480, ad Ascoli 148".
"E parlando di credito si nota - aggiunge Collina - come il
finanziamento alla clientela si sia ridotto nel 2012 e la riduzione è
continuata nel 2013, coinvolgendo soprattutto Imprese medio-grandi.
Nel 2013 si è registrata la contrazione dei mutui per l'acquisto di abitazioni. Sul fronte delle imprese si evidenzia una richiesta
debole dei prestiti (- 4,2%) .
Aumenta lo
Spread sui tassi di interesse, applicato alla media dei prestiti, con
richiesta di maggiori garanzie, più che in altre parti (sia alle imprese considerate a più basso rischio, che sulle altre).
Stessa situazione di riduzione per il credito alle famiglie.
Riguardo al risparmio finanziario: nel 2013 sono
cresciuti i depositi delle famiglie (+ 7,4% rispetto al 2012). E fatto incongruente - dice la Cgil - sono
presenti 67 banche con almeno uno sportello".
"UBI, MPS e BANCA
S.PAOLO hanno preso circa 75 miliardi di euro dalla Bce: sarebbe interessante sapere- sottolineano Giancarlo Collina e Ubaldo Falciani - quanto denaro prendono dal
territorio e quanto ne reinvestono sul territorio stesso".
I tassi attivi su prestiti a breve-medio termine (7,30% medio); tassi Passivi
(0,54%). Il risparmio è in forte aumento ma non sono certo le famiglie ad investire visto che c'è un + 66% in Azioni e il 19,7% in
Obbligazioni.
"Si investe in finanza invece che sull'economia reale creando ancora di più situazioni critiche. Non si investe su nuova progettualità e di conseguenza non si creano nuovi posti di lavoro e occupazione. Abbiamo 4 Università e 746
Ricercatori: quale trasferimento Tecnologico si è avuto alle imprese
del territorio?" Si chiedono i due sindacalisti della Cgil.
"Senza Credito né Ricerca non si va da nessuna parte (in Emilia Romagna si sono insediate 56 Imprese Straniere-Tedesche).
L'appello alla politica
"La Regione Marche dovrebbe non dare data la
possibilità di ulteriori aperture di Centri Commerciali, senza prima
un riordino del settore; non si tiene conto dell'ormai inflazione di
tali strutture a fronte del bacino d'utenza, con forte rischio di
creare eccedenze (come risulta anche da uno Studio dell'Università
Politecnica delle Marche con il Prof. Gregori).
Nel contempo,
bandisce la Gara d'appalto per la Vigilanza con il criterio del massimo ribasso, senza tener conto della qualità del servizio e
della possibile concorrenza sleale.
Come da anni chiediamo (era il
2008 l'anno della firma), andrebbe ripreso il Protocollo Tronto-Val
Vibrata e trasformarlo in Accordo di Programma".
Gli interrogativi
"Perché non si
riesce a fare, invece, è avvenuto per Rieti (dicembre 2014), per la
Campania, per le Murge (distretto del mobile), area Frosinone-Anagni,
cratere sismico dell'Aquila, per Fabriano (ex Merloni,
Umbria-Marche-Toscana), tutte le Regioni Convergenza (Sicilia,
Calabria, Basilicata), interventi in alcune zone per singoli Gruppi
farmaceutici.
Tutti i progetti finanziati, avevano, proprio come
noi, accordi precedenti al MISE (territori con crisi occupazionale
complessa) - E' del tutto evidente la mancanza di un fortissimo
Coordinamento Istituzionale: Quale ruolo ha la Confindustria ? Quale
ruolo ha la Regione Marche? Quale ruolo hanno i parlamentari e la politica ? Quale ruolo hanno le Istituzioni locali ?".
Le proposte della Cgil picena
"Ci sono forme di finanziamento da utilizzare - dice Giancarlo Collina - come la nuova "Sabatini": Cassa Depositi e Prestiti per Beni Strumentali ed Istituto di Credito con Convenzioni (MISE-ABI-CDP) - MISE PER Piccole Imprese - PMI — Fondo di Garanzia per Imprese al Femminile - Fondo per la Crescita Sostenibile — Riqualificazione e Riconversione Aree Industriali - Fondo HORIZON 2020 - chiusura Sportello ottobre 2014 (probabile rifinanziamento) - Sistema CIPAQ — Credito d'Imposta per nuove assunzioni di Professionalità Altamente Specializzate - FATTI AVANTI — per creare Impresa (dal 16.12.2014) - SMART E STARTUP — 200 Milioni per Imprese innovative (dal 16.02.2015). Il tutto coordinato da INVITALIA, con compiti di Ricerca di Investimenti Esteri, Sviluppo Industriale, Sviluppo del Territorio e Programmazione Comunitaria".
Ma nel territorio piceno c'è immobilismo.
Dalle percentuali di addetti, nei vari settori economici, nelle
Marche, in confronto ad altre Regioni, si evince una bassa intensità
di conoscenza che si riversa poi nella poca diffusione e occupazione
nelle attività innovative e con futuri sviluppi:
Marche Altre
Regioni
Manifatturiero 27,2% 15.8%.
Mezzi Trasporto 16.1% 4.6%
Costruzioni 61.6% 71.4% crisi da noi più accentuata
Servizi 29.3%
36.2%
Terziario 22.2% 25.6%
Attività Immobiliari 9.7% 7.8%