Ancona - Accelerare sull’internazionalizzazione per uscire dalla crisi. E’ questo il titolo di un documento elaborato da Unioncamere, dal sistema camerale e dall’Associazione delle Camere di commercio italiane all’estero, che Unioncamere Marche ha inviato ai parlamentari eletti nelle Marche.
“Si tratta - ha affermato
il presidente di Unioncamere Marche Graziano Di Battista - di cinque proposte
per far crescere le imprese esportatrici attraverso una capillare azione di
rete da parte del sistema delle Camere di commercio, perché senza interventi
capillari sul territorio non è possibile nessuna seria politica di
internazionalizzazione.
Proposte che sono nate dal confronto con imprese,
istituzioni, associazioni ed enti in occasione della 23 esima convention
mondiale delle Camere di commercio all’estero,un evento di grande
importanza che si è tenuto ad Ancona,
frutto della collaborazione di tanti soggetti ma con un ruolo fondamentale
della Camera di commercio di Ancona e di Marchet, ai quali va il nostro ringraziamento.”
In Italia le imprese vocate all’export sono 214 mila, con
una crescita di 2 mila unità nell’ultimo anno, anche grazie al sostegno offerto
dalle Camere di commercio con le iniziative sull’internazionalizzazione. Nelle
Marche le imprese esportatrici, secondo i dati del Centro Studi Unioncamere,
sono 6.798, pari al 28,9 per cento delle 23.492 imprese manifatturiere della
regione mentre altre 2 mila hanno le potenzialità per guardare ai mercati
esteri ma hanno l’esigenza di essere affiancate in questo percorso.
Le imprese con la maggiore propensione
all’export sono quelle della provincia di Macerata, dove l’export rappresenta
il 66,1 per cento del valore aggiunto totale. Seguono Ascoli Piceno con il 36,6
per cento,Ancona con il 30,6 per cento, Fermo (24,6) e Pesaro Urbino (24,1).
Nelle Marche il peso dell’export sul valore aggiunto è del 32,6 per cento.
Le imprese che esportano, secondo il Centro Studi Unioncamere Marche, sono anche quelle che assumono di più. Alla fine del 2014 saranno 4.130 i nuovi assunti nelle imprese esportatrici marchigiane. Ad assumere sarà il 25 ,5 per cento delle 6.798 aziende che esportano, pari ad una impresa su quattro, mentre tra le imprese non esportatrici solo l’11,2 per cento ha assunto o assumerà personale nel 2014.
Le proposte di Unioncamere, elencate nel documento inviato ai parlamentari marchigiani, riguardano in primo luogo la costruzione di progetti integrati multiprovinciali e interregionali e di progetti di rete da costruire attraverso il confronto con la Regione. E poi la valorizzazione dei sistemi di qualità e di tracciabilità nazionali delle filiere e un follow up delle azioni promozionali all’estero. Inoltre puntare sull’e-Commerce perché le aziende più attive sul web sono quelle che esportano di più: il 39 per cento del fatturato export delle imprese marchigiane digitalmente avanzate deriva dall’eCommerce. Infine la valorizzazione di “World pass”, la rete camerale degli sportelli informativi per l’internazionalizzazione.
“Si tratta di progetti per
rafforzare l’azione di sostegno all’internazionalizzazione per le piccole e
medie imprese, in modo - sostiene Di Battista - da consentire loro di
conquistare nuovi spazi di mercato e di
consolidare quelli già presidiati.
Quest’anno il sistema camerale marchigiano
ha messo in campo azioni promozionali in Italia e all’estero proprio per
favorire l’accesso all’export, concentrando le iniziative sui mercati
strategici: Francia, Giappone, Usa, Cina, Russia, Albania, Turchia, Qatar,
Libia, Emirati Arabi Uniti, Svizzera, Spagna, Tunisia, Marocco, Bielorussia.
Il
prossimo anno amplieremo la nostra presenza con iniziative anche in Arabia
Saudita, Paesi Bassi, Senegal, Belgio e Corea, arrivando a toccare la metà dei
trenta Paesi dove esportiamo di più oltre ad altri Paesi di grandi potenzialità
come la Corea e il Senegal”.