San Benedetto - Fiorella Magnolia nel
lontano 1987, in una celebre canzone, le definiva “dolcemente
complicate, sempre più emozionate, delicate”; la stilista Miuccia
Prada nella spring summer 2014 trasforma i suoi abiti in murales con
i loro volti disegnati, vessillo etico e sprone per il mondo intero.
Così la donna, emblema di una femminilità che ogni giorno sempre
più rivendica ormai il proprio ruolo attivo e ostinato nel
quotidiano, a volte troppo poco presa in considerazione e non capita,
è stata al centro di un convegno tutto al femminile, organizzato dal
Comitato Pari Opportunità Odcec (Ordine dottori commercialisti ed esperti contabili) di Ascoli Piceno dal titolo “Donna è
lavoro: esperienze a confronto”.
L’incontro, avvenuto nel pomeriggio di ieri presso la Sala Vannicola nella Sede dell’università Politecnica delle Marche di San Benedetto del Tronto, ha affrontato il delicato tema del rapporto tra la componente femminile e l’imprenditoria, raccontando anche esperienze di vita professionale di giovani donne. Sacrificio e dedizione, le chiavi vincenti per giungere ai vertici di importanti Associazioni e non solo. Storie e percorsi di vita tanto diversi eppure così vicini al cuore di molti.
La figura femminile è
ancora, talvolta, legata a stereotipi che non consentono una piena
realizzazione professionale. Ostacoli e pregiudizi, spesso
inconsapevoli, condizionano le scelte formative delle ragazze e, di
conseguenza, il loro inserimento nel mercato del lavoro; la cultura
prevalente e la famiglia spesso esercitano un’influenza
determinante sui comportamenti e le abilità delle giovani, fin dai
primi anni della loro esistenza.
"Raccontare le difficoltà di essere
mamme, manager, ma soprattutto donne; le discriminazioni a cui sono
state sottoposte; la volontà di incontrare i giovani e cercare,
insieme con loro, opportunità lavorative, sono stati i motivi
ispiratori di questo appuntamento - spiega Anna Rita Cinaglia, presidente Comitato Pari Opportunità Odcec AP - “perché il futuro
non si prevede, ma si costruisce ogni giorno e quando arriva è già
obsoleto”.
Fare impresa, per le
donne, ricorda Paola Petrucci, Consigliera di Parità per la
provincia di Ascoli Piceno, è un po’ come mettere al mondo se
stesse e avere l’opportunità di affermarsi anche fuori dall’ambito
familiare.
Possibilità, questa, che si riceve quando dietro una
grande donna, c’è una famiglia vera, che eredita l’arduo compito
di sostenerla, aiutandola a coltivare la propria professione,
fornendo sostentamenti economici e morali. Bisogna lavorare e
avvicinare i ragazzi a tale mondo, suggerisce Maria Rachele
Vigani, consigliere del Consiglio nazionale dei Commercialisti, perché “i giovani non hanno più
la forza di investire sul proprio futuro”; un dato oggettivo è la
drastica diminuzione di praticanti nel periodo di crisi
dell’economia.
Tutti, invece, hanno il diritto di avere le medesime
opportunità.
Questo non significa non andare incontro a difficoltà,
come ribadisce Maria Antonietta Lupi, presidente Commissione
Pari Opportunità della Provincia di AP, perché il binomio carriera
famiglia è davvero difficile da gestire, soprattutto per le donne,
che troppo spesso non ricevono abbastanza aiuti, neanche dallo Stato.
"Bisogna reinventarsi, tirare fuori il carattere e personalizzare
tutto ciò che si fa - dice la Maria Enrica Tassi,
owner e manager director dell’Hotel 100 Torri - tutto sta nell’avere
una grande forza di volontà e nella voglia di fare e crescere,
perché ciò che conta è fare la differenza".
E chi la differenza è
davvero riuscita a crearla è Roberta Di Stefano, Direttore
Generale di ETI GROUP SPA; proveniente da una famiglia di
imprenditori maschi, dove le donne non avevano spazio, con grinta e
determinazione ha creato un’azienda tessile, divenendo ideatrice di
una nuova borsa reversibile, oggetto di desiderio per vip e
personaggi pubblici.
Fermezza e caparbietà sono le stesse qualità
che hanno guidato, invece, Cristiana Perazzoli, Amministratore
della Impec Tranciati srl e Adriana Ficcadenti, owner e
manager director del Ristorante Borgo Antico di Grottammare; donne e
mamme che ogni giorno sono in prima fila per risolvere problemi
legati alla propria impresa, cercando di abbattere quei muri che la
mente a volte erge, rendendo fragili e vulnerabili allo stesso
momento.
Personalità incisive,
che si fanno largo a testa alta tra le difficoltà e i pregiudizi
metropolitani. “Vedere una luce dietro una porta socchiusa, è un
sogno di tutte le donne”, sostiene Debora Cozza, Consigliere
Odcec AP, e l’ottimismo è la chiave vincente.
Le donne possono
traghettare l’Italia fuori dalla crisi e a questo punto sta proprio
a loro, in ogni età e circostanza, portare rinascita e migliorare
ciò che ci circonda perché come dice la stessa Prada:”l’abito è
quello che ci rappresenta, ma i nostri vestiti non passano
inosservati”. Dunque che ognuna accolga la sfida e inizi davvero a
giocare.