S. Omero - “Proel Lab” è il titolo di
una sinfonia contemporanea che il “maestro concertatore” Fabrizio
Sorbi (anima di Proel Spa) ha appena iniziato scrivere, con
sintesi matematica precisa, sullo spartito di una nuova chimica
industriale: quella che fa risorgere, dalle ceneri di Roland
Europe ad Acquaviva Picena, l'araba Fenice del lavoro.
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Una
reazione chimica che poggia la propria essenza su un brodo di coltura
primordiale vincente: il “total Made in Italy” e su un
enzima che è l'internazionalizzazione. Ritmi e cadenze di questa
nuova impresa sono sancite, come per ogni sinfonia che si rispetti,
da numeri.
Saranno 5, e tutti nello stesso tempo, i prodotti
innovativi che saranno presentati al mercato mondiale. Sono 2 le date
fatidiche da rispettare nel 2015: il “Musikmesse” di
Francoforte, la fiera più importante al mondo nel settore, e il 15
settembre con l'avvio della fase produttiva. Saranno con tutta
probabilità 25 i dipendenti che saranno subito riassunti da Proel
Lab e si tratterà di coloro che si occupavano in Roland di
innovazione e ricerca.
Mano a mano che il progetto industriale
raggiungerà le fasi e gli obiettivi prefissati gli altri lavoratori,
dalla produzione alla logistica, verranno riassorbiti (nel complesso
erano 149). Sono 15 mila i metri quadrati della struttura Roland ad
Acquaviva Picena. Uno spazio enorme per le previsioni produttive di
Proel Lab al momento.
Tenendo conto di un fattore importante nel
successo di questa acquisizione: lo spirito di sacrificio e il
coraggio dimostrato da lavoratori e sindacato in questo percorso
durato un anno, Sorbi comunica che quanti dei dipendenti fossero
interessati a portare avanti progetti affini alla filosofia
industriale del progetto Proel Lab, avranno in comodato gratuito
degli spazi all'interno del capannone industriale di Acquaviva
Picena.
Una sorta di incubatore d'impresa.
E continuando con
i numeri saranno 3 i milioni di euro che verranno investiti in un
triennio. Alfredo Maroni, che è stato presidente di Roland
Europe, è contento nel poter modificare lo slogan da “creatività
italiana e tecnologia giapponese” in “creatività e tecnologia
italiana” che caratterizzerà d'ora in poi i prodotti di Proel Lab.
Chiave di questo spartito industriale è
però, e soprattutto, la rete virtuosa che pubblico e privato hanno
saputo tessere per creare con successo la nascita di questa nuova
realtà. La Regione Marche con l'assessore Marco Luchetti che
ha ammortizzato il percorso, Confindustria di Ascoli Piceno con Bruno
Bucciarelli, la stessa casa madre Roland che ha tenuto basse le
richieste economiche per il passaggio di mano dell'azienda, la
conoscenza della Roland Europe di Fabrizio Sorbi, che ha “respirato”
in passato per circa sei mesi l'aria Roland, avendo un ufficio
all'interno dello stabilimento di Acquaviva, e si è reso quindi
conto di un treno da prendere al volo. Ingredienti alimentati dalla
fiducia nelle possibilità del Made in Italy.
L'ingegner Sorbi
compone la “sinfonia” Proel Lab adottando un chiasmo. Si accorge
che sovrapponendo alcune doti strategiche nei profili aziendali di
Roland Europe e Proel Spa ci sono compensazioni fondamentali per
eliminare le rispettive criticità.
Un esempio è quello della forte
capacità produttiva e competenza tecnologica di Roland che Proel non
ha. E' molto evidente invece l'enorme conoscenza dei mercati
internazionali di Proel Spa che Roland Europe non possiede perché
dei mercati internazionali si occupavano direttamente i giapponesi.
Il segno del cambiamento si avverte subito: i nuovi prodotti non avranno marchio Proel Lab. E' allo studio un nuovo brand che dia il segno dell'innovazione, del Made in Italy e di un design adeguato alle nuove strategie.